Appennino modenese: a cavallo tra vette e corsi d’acqua

Salire in vetta  rappresenta per l’escursionista un momento d’innalzamento verso il cielo: sensazioni che si amplificano quando   sono vissute in compagnia di un cavallo

Comunicato stampa Gruppo Attacchi VdA

Modena, agosto 2015 – Il Frignano, con le sue maestose montagne, a tratti impegnative, in altri frangenti caratterizzate da dolci declivi, offre l’opportunità al viandante di ammirare scenari ammalianti, dove lo sguardo, dalle sommità più alte, può volteggiare dall’arco alpino sino al mare. Un tuffo in una natura prorompente, incontaminata, a tratti selvaggia, dove i colori cangianti dei boschi e delle praterie d’alta quota, oltre ai suoni delle innumerevoli specie di animali che s’incontrano viaggiando in questi siti, donano percezioni che appagano i sensi e risuonano nell’anima.

Un comprensorio ricco di acqua, fonte primaria di vita, che dalle primitive sorgenti confluisce progressivamente in corsi fluviali sempre più ampi, dalle cui sponde s’inarcano antichi e imponenti ponti, opere realizzate da mani sapienti, atte a favorire gli scambi commerciali e culturali della gente che un tempo popolava questi luoghi. Manufatti tutt’ora ben conservati che, traversati a cavallo, fanno rivivere atmosfere ormai desuete, ma mai sopite.

Emozioni che potranno essere vissute durante i quattro giorni a cavallo, tra vette e corsi d’acqua del Frignano, proposti dal Gruppo Attacchi VdA – Appennino Modenese, da giovedì 25 a domenica 28 giugno 2015.

L’articolato programma prevede:

–          Sabato 29 agosto, salita in vetta al Monte Cervarola, lambendo il Giardino botanico Esperia, al cospetto del Cimone, la vetta più alta dell’Appennino tosco-emiliano, per giungere al Lago della Ninfa, spettacolare specchio d’acqua dove cavalli e cavalieri potranno ritemprarsi presso l’omonimo rifugio.

–          Domenica 30 agosto, tour del Monte delle Penna, sito impregnato di storia e leggende, una sommità che ha rappresentato l’osservatorio ideale per le forze di liberazione durante l’ultimo conflitto mondiale, un periodo tumultuoso che ha lasciato molte tracce sui fianchi e alle pendici della montagna, segni scampati all’oblio del tempo, ancora ben visibili.

–          Lunedì 31 agosto, un tuffo nel medioevo, tramite un tracciato che toccherà il Castello di Montecreto, austera costruzione difensiva arroccata su un imponente sperone di roccia, successivamente traverserà il fiume Scoltenna tramite il suggestivo Ponte dei Leoni, così definito per le sculture che rappresentano il “Re della foresta” apposte all’ingresso del manufatto,  rasenterà la Torraccia, antica torre ubicata nei pressi della storica Via Vandelli, tra l’altro simbolo di Lama Mocogno, e giungerà, infine, al Castello di Brandola,  possente maniero situato nel territorio di Polinago.

–          Martedì 1 settembre, rivisitazione dell’antica Via Romea Nonantolana, un tempo facente parte di quell’ampio e articolato reticolo di strade che collegava “Caput mundi” al resto della Penisola, per poi spingersi in gran parte del Continente europeo. Un percorso che toccherà la Torre di Montecenere, già feudo nel XVII secolo della potente famiglia di Raimondo de’ Montecuccoli che a quel tempo estese il suo dominio sino all’Austria. Senza tralasciare l’attraversamento del fiume Scoltenna, ancora una volta, tramite lo spettacolare ponte ad unica arcata, datato 1.522, ubicato nei pressi di Olina, graziosa frazione di Pavullo nel Frignano.

E’ possibile partecipare anche a una sola giornata, con il proprio cavallo o uno messo a disposizione dell’organizzazione.

Per info: Piera tel. 348 81 26 595

27 agosto 2015