Asini all’Università di Teramo: sono quelli di Martina Franca, un patrimonio da salvare

All’Università di Teramo, all’interno di Medicina Veterinaria guidata e diretta dal Prof. Augusto Carluccio, preside della facoltà, abbiamo la possibilità di vedere un angolo di Puglia con circa 40 esemplari tra adulti e “putracchi” di asino di Martinafranca 

Teramo, 12 ottobre 2017 – All’Università di Teramo, all’interno  di Medicina Veterinaria guidata e diretta dal Prof. Augusto Carluccio, preside della facoltà, abbiamo la possibilità di vedere un angolo di Puglia con circa 40 esemplari tra adulti e “putracchi” di asino di Martina Franca.

Un Progetto che da anni mira alla salvaguardia della razza grazie alla sinergica collaborazione tra UNITE e la Regione Puglia per il rinsanguamento e la salvaguardia delle fattrici di razza “Martinese” in forze alla Masseria Russoli.

Un Progetto unico nel suo genere che lega l‘Abruzzo e la Puglia, sulla scia del famoso “Tratturo Magno” come a rievocare l’antico rito della transumanza e che rappresenta una linea simbolica che unisce e racconta le storie e le tradizioni più nobili ed antiche delle due Regioni.

“Ciò di cui ha bisogno l’uomo è la memoria dell’asino che non dimentica mai dove mangia” – Sofocle

FOCUS

Il Fondo Rustico sito in collina a Chiareto di Bellante in provincia di Teramo è un piccolo paradiso a 270 metri sul livello del mare che si affaccia sul naturale palcoscenico del versante teramano del Gran Sasso e rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’Università di teramo.

Una cornice nella cornice in cui gli spazi sonno ottimamente gestiti, gli animali scuderizzati tra box, paddock e capannine all’aperto, gli studenti attivi in una serie di attività per l’intera durata dell’anno solare che spaziano dai servizi di riproduzione assistita degli animali domestici all’inseminazione tradizionale e video-endoscopica con l’impiego di materiale seminale refrigerato e crioconservato; all’assistenza al parto ed il servizio di neonatologia equina; a programmi di embryo-transfer; a diagnostica clinica riproduttiva, nonché alle inseminazioni laparoscopiche negli ovi-caprini. 

La presenza di tanti soggetti appartenenti a diverse specie rappresentano una possibilità tangibile per allevatori o semplici proprietari/appassionati di equidi, di operare in selezione in una struttura ben congeniata e facilmente raggiungibile, nella quale un Dipartimento intero è attivo “al servizio del cavallo e del suo territorio”. 

Un servizio che negli ultimi anni, durante le cosiddette “emergenze straordinarie” legate ai crolli di strutture zootecniche in seguito alle copiose nevicate dell’inverno scorso e al sisma che ha letteralmente messo in ginocchio il centro-Italia, è risultato particolarmente utile per i numerosi allevatori che hanno usufruito di un’assistenza di qualità fin dalle primissime ore dell’emergenza.

PROGETTI MULTIRAZZA

Operano all’Università di Teramo anche diversi riproduttori di altre razze: dai CAITPR, ai Murgesi, agli Asini dell’Asinara, agli Haflinger che completano un quadro assai variegato legato alla tutela del Patrimonio zootecnico italiano, grazie a questo genere di attività mirate e grazie ad importanti sinergie sull’intero territorio nazionale con Enti di tutela, Istituzioni ed Associazioni di razza.