Bordeaux: Zorzi e Cornetto, rodaggio completato

Il cavaliere azzurro e il suo nuovo cavallo affrontano il primo Gran Premio internazionale insieme portando a termine una prestazione positiva e convincente; debutta Funke van het Heike con Christian Ahlmann

Bordeaux, 5 febbraio 2017 – La notizia bella, bellissima, è che al suo primo Gran Premio internazionale in sella all’ancor recente (sotto la sua sella) Cornetto, Alberto Zorzi ha chiuso senza far cadere una sola barriera, confermando un livello di assieme e di efficacia notevolissimo raggiunto in un tempo tutto sommato molto breve; che il cavallo sia di gran valore non vi è dubbio alcuno, che lo sia il cavaliere idem: se riusciranno a essere insieme altrettanto bravi… beh, prepariamoci a essere felici! La notizia brutta è che a fronte di soli sette percorsi netti su un totale di trentadue partenti oggi Alberto Zorzi ha chiuso il Gran Premio a Bordeaux con una penalità sul tempo, non andando in barrage e classificandosi dunque all’8° posto. Ma è davvero una notizia brutta? Certo no, si fa per dire: ci poteva scappare anche un risultato importante, è vero, ma a nostro avviso predominano di gran lunga le considerazioni positive. Stiamo parlando di qualcosa che – se ne avrà il tempo sufficiente, e ciò dipende solo da Athina Onassis, proprietaria del cavallo – potrà diventare molto più importante dell’esito di un ‘semplice’ Gran Premio come quello odierno. Questo è da tenere bene in conto. Lorenzo de Luca invece ha chiuso il base con due errori in sella a Limestone Grey al 21° posto: è umano anche lui, del resto… Poi da registrare un debutto: quello di Christian Ahlmann su Funke van het Heike,  il primo Gran Premio per loro dopo la vendita della cavalla al cavaliere tedesco da parte di Giulia Martinengo Marquet: un errore in base e 10° posto. Sarà interessante seguire lo sviluppo futuro di questo binomio nuovo di zecca. La vittoria? Sì, il vincitore oggi si chiama Pieter Devos: il cavaliere belga su Apart si è lasciato alle spalle l’irlandese Bertram Allen su Izzy By Picobello e l’immenso Ludger Beerbaum su Chaman.