Carne equina, un altro scandalo: stavolta la spacciavano per manzo

Sette i paesi europei coinvolti: Francia, Belgio, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito

L’Aia, aprile 2015 – Dopo quello che aveva a capo l’olandese Willy Selten sembra ci sia un altro scandalo alimentare che vede i cavalli come protagonisti, loro malgrado: venerdì 24 aprile 2015 un coordinamento di forze gestito da Europol ed Eurojust (leggi qui per sapere chi sono) e guidato dal Desk francese è riuscito a fermare una rete criminale organizzata coinvolta nel commercio illegale di carni equine, che venivano spacciate e vendute per carne di manzo.

In almeno 4 degli 83 casi notificati, oltre all’attribuzione fraudolenta di specie (se così possiamo dire) c’è l’aggravante della presenza di fenilbutazone nelle carni esaminate: il che vuol dire, in soldoni, che sono stati trasformati in bistecche cavalli  da poco trattati farmacologicamente e che quindi normalmente non dovrebbero essere considerati DPA – in breve: non cavalli allevati per carne, ma cavalli (da sella e/o sportivi?) macellati a breve intervallo da un infortunio per il quale erano stati inizialmente curati.

La polizia e le autorità giudiziarie in Francia, Belgio, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito sono state coinvolte in azione comuni con 100 agenti della Gendarmerie Nationale di Francia (tre dei quali erano presenti in Belgio), 100 agenti della Food Olanda e Consumer Product Safety Authority e ufficiali belgi che quali erano presenti in Francia, Lussemburgo e Germania.

Le autorità francesi stimano che tra il 2010 e il 2013, 4.700 cavalli non idonei al consumo alimentare umano siano stati macellati e introdotti nella catena alimentare.

Solo in Francia sono stati rilevati quattrocento passaporti equini con anomalie.

A causa della falsificazione, soppressione e / o modifica di documentazione sanitaria ufficiale da parte del gruppo carne equina ritenuta inadatta al consumo umano è entrata in modo fraudolento nella catena alimentare europea.

Secondo la legislazione dell’Unione Europea, la provenienza di tutte le carni deve essere contabilizzata e tracciabile.

Le indagini sul principale sospettato, un cittadino belga, sono iniziate nel novembre 2012 guidate da un giudice istruttore del Tribunale di prima istanza della Provincia del Lussemburgo .

La Francia ha iniziato le indagini nel luglio 2013, guidata da un giudice istruttore del Tribunal de Grande Instance di Marsiglia (Dipartimento Sanità Pubblica)

Queste indagini hanno rivelato collegamenti alle attività di questo gruppo criminale organizzato in altri Stati membri, come l’Irlanda e Paesi Bassi.

A seguito di informazioni ricevute dal Belgio e dalla Francia, la polizia del Kent ha avviato un’indagine anche nel Regno Unito.

Il supporto di Eurojust ha fornito l’opportunità per gli Stati membri interessati per discutere la strategia giudiziaria comune e la risposta più efficace .

Due riunioni di coordinamento sono stati organizzati da e tengono presso Eurojust nel 2015, che ha fornito un supporto di analisi durante l’inchiesta.

Una squadra investigativa comune (JIT) è stata costituita tra la Francia e il Belgio maggio 2014, con il finanziamento del JIT fornito da Eurojust.

Gli ultimi sviluppi del caso hanno portato le indagini ad essere estese verso il Regno Unito proprio questo mese.

Dati di sintesi al momento del rilascio del presente comunicato stampa

• 26 arresti;
• 37.000 Euro in contanti sequestrati;
• più di 200 cavalli saranno esaminati dai servizi veterinari;
• Decine di ricerche effettuate in locali commerciali e privati;
• Più di 800 passaporti equini sequestrati, così come farmaci, decine di microchip e materiale informatico.

leggi qui il comunicato stampa ufficiale di Eurojust

28 aprile 2015