Cavalli giganti all’Università di Teramo

Giganti di nome e di fatto: 12 gli Stalloni “giganti” che opereranno all’Università di Teramo nel 2017

Teramo, 1 marzo 2017 – Cavalli giganti di nome e di fatto: 12 gli stalloni speciali che opereranno all’Università di Teramo nel 2017. La stagione di fecondazione 2017 è finalmente giunta al nastro di partenza. L’Università di Teramo grazie all’interessante lavoro di inter-scambio con l’intero territorio nazionale si appresta a presentare un Parco Stalloni di grande pregio. Campioni, ma anche linee genetiche interessanti si fondono nello slogan “Giganti di nome e di fatto”… che è stato scelto per presentare le “dodici star” che quest’anno opereranno presso le strutture della Facoltà di Medicina Veterinaria all’interno del Servizio Riproduzione Grandi Animali, diretta dal Prof. Augusto Carluccio, Preside della Facoltà e Responsabile dell’Ospedale Didattico Veterinario.

Dietro alla scelta dei 12 riproduttori si cela una grande attenzione alla vocazione zootecnica del territorio. La Facoltà di Veterinaria ha infatti attivato ormai da diversi anni numerosi progetti volti sia al miglioramento genetico di alcune razze, sia alla tutela della biodiversità che esse rappresentano come valore intrinseco delle aree di provenienza. Biodiversità che rappresenta un tema centrale di fondamentale importanza su svariate misure dei Piani di Sviluppo Rurale su scala nazionale.

Il nostro è un Paese che, grazie alle sue caratteristiche fisiche, geografiche e storiche, presenta un elevato valore di Biodiversità, a tutti i livelli, da quello genetico a quello eco-sistemico e paesaggistico.

L’Italia è stato infatti il primo Paese europeo a dotarsi di un elenco completo delle specie faunistiche che vivono sul proprio territorio: la Checklist fornisce informazioni sulla loro distribuzione, sullo status di specie endemica e di specie minacciate, nonché sulle specie ospiti per i parassiti e sulla nidificazione per gli uccelli. Per la sua utilità e per il suo pregio quest’opera è diventata, dopo qualche anno, il punto di partenza del più ampio progetto, tutt’ora in corso di realizzazione, della «Checklist della fauna europea » coordinato dal Comitato Scientifico della Fauna d’Italia.

L’obiettivo chiave per il 2020, prevede il raggiungimento di ben sei obiettivi prioritari incentrati sui principali fattori responsabili della perdita di biodiversità in modo da ridurre la pressione che gli stessi esercitano sulla natura e sui servizi eco-sistemici nell’Unione Europea e a livello globale.

Per contribuire costantemente affinché questo possa essere realizzato su larga scala, il Professor Augusto Carluccio ha  ritenuto opportuno attivarsi già anni or sono in Progetti che ancora oggi rappresentano il valore aggiunto che deriva dalla cultura del territorio in chiave di produzione zootecnica a sostegno di un comparto che nel 2017 si registra molto sensibile a temi legati proprio al territorio; ad un’agricoltura a basso impatto ambientale nel pieno rispetto del benessere animale e sempre volta alla qualità gestionale; al recupero delle aree marginali e dei mestieri ad esse legati; ad una riscoperta di produzioni zootecniche mirate, che nel corso del tempo proprio in aree montane disagiate hanno permesso una sensata salvaguardia delle aree montane, incarnando alla perfezione l’etichetta di “allevatori custodi” che l’Unione Europea censisce nelle linee guida delle misure a sostegno del comparto agricolo. 

Una zootecnia non esclusivamente intensiva, ma orientata a mercati di nicchia che ben si calano in una realtà eterogenea come quella Abruzzese che nelle sole province dell’Aquila e Teramo racchiude oltre il 60% dell’intero patrimonio zootecnico regionale (dati censimento agricoltura), pari ad un totale interspecie ed inter-razza di circa 30.000 codici aziendali rilevati soltanto nel 2016.

E proprio in quest’ottica la Facoltà di Medicina Veterinaria si schiera al fianco dei principali “stake-holder” locali estendendo la sfida d’intenti e la sempre viva disponibilità ad una auspicabile collaborazione con i principali attori del territorio.

I 12 stalloni di specie asinina Marti Franca, Asinara e Catalana e di specie equina di razza CAITPR, Quarter Horse, Anglo-Arabo e Purosangue Inglese sono disponibili presso le strutture della Facoltà di Medicina Veterinaria e rappresentano un ampio ventaglio qualitativo di scelta in termini di patrimonio genetico di elevato valore.

Comunicato Stampa Università di Teramo – Annalisa Parisi