Cavallo Magazine: storia di una passione

Ieri la pagina Facebook del nostro giornale ha raggiunto i trentacinquemila ‘mi piace’, una conquista importante che testimonia il gradimento del pubblico: occasione ideale per raccontare – per una volta – qualcosa di noi…

Padova, 13 gennaio 2018 – Trentacinquemila like! Ieri li ha raggiunti la pagina FB di Cavallo Magazine. Caspita, sono davvero tanti: siamo contentissimi, ovvio. Cavallo Magazine è un giornale, noi scriviamo: siamo felici se la gente ci legge, ancor più felici se alla gente piace quello che scriviamo. Ma questo risultato, questi trentacinquemila like, non sono di oggi: sono di tutta la vita di Cavallo Magazine. Il risultato odierno è in realtà il frutto di un seme piantato nel 1986. Oggi la gente va su Facebook, vede la pagina di CM e se i contenuti sono graditi e gradevoli attiva il famoso pulsante ‘mi piace’: ma quello che piace alla gente oggi non esisterebbe senza quello che è accaduto ieri, e l’altroieri, e il giorno prima ancora, e la settimana prima, e il mese e l’anno e gli anni prima… prima ancora che CM diventasse elettronico, quando esistevano solo le edicole e l’abbonamento postale, e il giornale era solo ed esclusivamente di carta. Cavallo Magazine ha costruito fama, reputazione e autorevolezza giorno dopo giorno a partire da quel mese di novembre 1986: grazie al lavoro di eccellenti professionisti, di grandi esperti, di ottimi giornalisti, di tecnici competenti, di fotografi straordinari… un’infinità di persone che hanno donato a CM il loro sapere, la loro capacità comunicativa, la loro creatività, la loro passione. E’ questo, è tutto questo che oggi ha prodotto questi trentacinquemila like: la vita di Cavallo Magazine.

Questi trentacinquemila ‘mi piace’ vanno su ciò che i lettori vedono oggi: ma la qualità che oggi CM propone ai lettori affonda le radici in un terreno che è stato seminato, coltivato, fecondato nel corso di anni e anni e anni. Una vita lungo la quale solo una persona c’è stata sempre, fin dall’inizio: Andrea Riffeser Monti, il nostro editore. L’uomo che ha voluto mettere al mondo questa creatura e che poi l’ha mantenuta e alimentata con costanza ininterrotta. Il rischio che un giornalista corre quando e se scrive del proprio editore è ovviamente quello di scadere in una forma di piaggeria lusinghiera, anche solo inconsapevolmente, ma qui non c’è proprio niente e nessuno da lusingare, qui c’è solo un dato di fatto storicamente incontrovertibile: senza la passione e la voglia e l’entusiasmo di Andrea Riffeser Monti semplicemente Cavallo Magazine non sarebbe mai esistito. Non sarebbe mai esistito un giornale – prima cartaceo e poi anche elettronico – che oggi senza alcun timore di autoreferenzialità possiamo definire fondamentale per il mondo della comunicazione di settore in Italia, e per il mondo dell’equitazione in Italia. Questa è la premessa, la base di partenza per parlare di noi e della nostra storia: partire dal nostro editore, dal nostro fondatore.

Noi e la nostra storia? Ma i giornali di solito non parlano di loro stessi, parlano degli altri, di ciò che accade ‘fuori’, non ‘dentro’… Sì, è vero, ma una volta tanto si può fare un’eccezione: in fondo i giornali sono fatti da esseri umani, noi, persone che hanno i loro sentimenti e i loro pensieri. Pensieri che tra l’altro sono abbastanza… monocordi – nel nostro caso – perché quando si scrive per un giornale di cavalli avendo la passione per i cavalli, di solito non si pensa ad altro… come bene sanno le mogli e i mariti e i fidanzati e le fidanzate dei giornalisti e delle giornaliste che nel corso del tempo hanno vissuto dentro Cavallo Magazine… Oggi, nel giorno di questi trentacinquemila like, sarebbe bello potersi sedere davanti a uno schermo e vedere le immagini e sentire le voci delle persone – di tutte le persone – che da tanto a poco hanno dato il loro lavoro a Cavallo Magazine. Alcune delle quali non ci sono più, purtroppo: basti pensare a Mario Palumbo e a Giorgio Martinelli, che insieme ad Andrea Riffeser Monti hanno costituito il nucleo di partenza in quel lontano 1986, Mario divenendo con il tempo il ‘direttore’ per antonomasia di Cavallo Magazine.

Le persone hanno davvero vissuto ‘dentro’ Cavallo Magazine: sia quando il giornale aveva una struttura tradizionale, sia oggi in versione più moderna. La versione tradizionale dagli inizi fino più o meno al principio degli anni Duemila è stata quella tipica di qualunque giornale: una redazione intesa come luogo fisico, un direttore, una segretaria di redazione, un grafico, un caporedattore, due o tre redattori, più i collaboratori esterni; la versione più moderna è nata con l’avvento delle nuove tecnologie ed è quella attuale: c’è sempre una redazione come luogo fisico di riferimento, ma ormai tutti noi lavoriamo da casa o dai nostri studi personali potendo rimanere in contatto costante e in colloquio continuo grazie ai mezzi elettronici. Sono proprio i mezzi elettronici che hanno reso possibile la vita del sito web di Cavallo Magazine e di conseguenza la sua pagina Facebook: sito e pagina FB che sono cresciuti anno dopo anno fino a raggiungere oggi una dimensione davvero importante, sia per quantità sia per qualità dei temi proposti. E la realtà di questa crescita non la certifichiamo noi: la confermano appunto i nostri lettori, le persone che frequentano le pagine del sito e che dimostrano il loro gradimento sulla pagina FB. I trentacinquemila like, appunto.

Oggi – nel momento in cui si scrivono queste righe – la vita di Cavallo Magazine è alimentata soprattutto da donne. Andrea Riffeser Monti ha individuato in sua figlia Sara la persona più adatta ad affiancarlo nell’impresa: Sara è giovane ma è già una donna esperta (non solo nel lavoro, anche nella vita: è due volte mamma, cosa che cambia la prospettiva con la quale si osserva il mondo), è una persona di grande sensibilità e di gentilezza d’animo, ma soprattutto è pervasa dalla stessa passione di suo padre, presupposto indispensabile per fare bene questo lavoro. La chat di whatsapp che utilizziamo come imprescindibile strumento di condivisione e scambio di opinioni per la gestione del sito e della pagina FB (si parla anche di molto altro, ma è opportuno mantenere qui un certo riserbo su determinati argomenti… non insistete, prego) è composta da sole donne con l’eccezione di chi scrive, cioè il sottoscritto, unico e solo e orgoglioso maschio della squadra… : Marta Fusetti (anche fotografa professionista di bravura favolosa, oltre che grande esperta di tecnologie digitali), Maria Cristina Magri (per noi Crisse: dolce e romantica, ma guai a farla arrabbiare… ), Diana Migliaccio (la ‘piccolina’ del gruppo, però del tutto a proprio agio in mezzo a questa colorita compagnia… ), tre formidabili amazzoni dell’informazione perfettamente complementari, e dunque capaci di mettere sul campo una potenza di fuoco davvero impressionante; Liana Ayres, che dalla sua possiede un’esperienza, una carriera e una competenza che pochi altri possono vantare, pedina fondamentale sia per il giornale elettronico sia per quello cartaceo del quale a lungo è stata eccellente direttrice; c’è anche Silvia Foco, donna capace di fotografare il fascino e i sentimenti sia umani sia equini grazie all’esperienza della vita nella gioia come anche nel dolore; fino a non molto tempo fa anche Domitilla del Balzo, Barbara Leoni e Mariangela Cecchi (insomma: pochi altri uomini possono godere di una compagnia simile, diciamolo… ). Anche il settore della pubblicità è al femminile, seguito e coordinato da Cinzia Romano e Sara Costa: fascino e intraprendenza garantiti al cento per cento.

Con l’eccezione di Andrea Riffeser Monti e del sottoscritto, ci sono solo altri due uomini nello schieramento di CM: l’attuale direttore Beppe Boni, che tale ruolo aveva già ricoperto in passato, persona che da sempre vive nel gruppo editoriale dei quotidiani della famiglia Riffeser Monti (oggi QN, il Quotidiano Nazionale, è il giornale per l’appunto quotidiano di maggiore diffusione in Italia!), appassionatissimo di equitazione e di sport in genere, oltre che del suo lavoro che vive e gestisce con inesauribile intraprendenza ed entusiasmo; e Stefano Calzolari, il quale è… il quale fa… insomma, è indefinibile: semplicemente perché Stefano Calzolari fa e sa fare tutto. Letteralmente. E se questa lettura fin qui non ha annoiato e stancato, beh… allora può darsi che in futuro si possa raccontare anche qualche particolare aneddoto del dietro le quinte vissuto con Beppe Boni, con Stefano Calzolari e con tutti gli amici del presente e del passato dentro la grande casa di Cavallo Magazine.

Però prima di rivelare i nostri… segreti, godiamoci come si deve questi trentacinquemila like. Un grande traguardo per tutti noi. Un traguardo importante. Anzi, più che un traguardo, una tappa: i momenti difficili ci sono stati e forse ci saranno (speriamo di no!), ma noi, tutti noi, non abbiamo alcuna intenzione di fermarci qui, infatti…