Coppa delle Nazioni: per l’Italia partenza scomoda

La Fei ha ufficializzato il calendario agonistico della nostra squadra nella Prima Divisione: e ci ha dato come gara d’esordio lo Csio di San Gallo che segue di soli sette giorni quello di Roma… Un bel regalino!

Bologna, giovedì 10 gennaio 2019 – La Fei ha ufficializzato il calendario del circuito di Coppa delle Nazioni 2019 per le dieci squadre che compongono la Prima Divisione e per i sette concorsi che formano il circuito. Le squadre sono Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Irlanda, Svezia, Gran Bretagna, Austria e Italia; i concorsi in ordine cronologico sono gli Csio di La Baule (Francia, 16/19 maggio), San Gallo (Svizzera, 30 maggio/2 giugno), Sopot (Polonia, 13/16 giugno), Geesteren (Olanda, 20/23 giugno), Falsterbo (Svezia, 11/14 luglio), Hickstead (Gran Bretagna, 25/28 luglio), Dublino (Irlanda, 7/11 agosto).

Il regolamento del torneo prevede per quest’anno che ciascuna squadra vada a punti in quattro delle sette tappe: ciascuna federazione ha indicato alla Fei i quattro concorsi di proprio gradimento, ma la decisione finale spetta comunque a Losanna. E Losanna ha deciso: l’Italia comincerà con San Gallo, poi Falsterbo, Hickstead e Dublino. Tutto bene? No. Il nostro c.t. Duccio Bartalucci aveva indicato Sopot come concorso di partenza, e poi gli altri tre che sono stati effettivamente confermati dalla Fei. Ma a Losanna hanno deciso di darci San Gallo invece di Sopot: peccato che San Gallo cada in calendario proprio il fine settimana successivo allo Csio di Roma… Un dispetto della Fei? A pensar male si fa peccato, ma… Sì, perché Piazza di Siena ovviamente non fa parte del circuito: problemi vostri, avranno pensato a Losanna, a noi cosa importa se voi avete lo Csio di casa proprio sette giorni prima di quello che noi vi costringiamo ad accettare? Grazie Fei, molto carino da parte tua…

Duccio Bartalucci, che è un gentiluomo di sport, minimizza: “Avevamo indicato lo Csio di Sopot e non quello di San Gallo perché il concorso elvetico è a ridosso di Piazza di Siena. Per fortuna relativamente al viaggio dei cavalli la distanza chilometrica tra i due concorsi non è troppa e, allo stesso tempo, disponiamo di binomi adeguati e rodati per farci trovare pronti. Siamo, naturalmente, soddisfatti di tutte le altre scelte che la Fei ha voluto confermare”. 

In sostanza cosa vuol dire tutto ciò? Che certamente potremmo presentare la stessa squadra – la più forte cioè – in entrambe le Coppe delle Nazioni, ma se si volesse risparmiare ai cavalli un impegno eccessivo è ovvio che i migliori (quelli più in forma al momento, cioè: e parliamo di cavalli, i cavalieri naturalmente non sono un problema) a rigor di logica dovrebbero essere dirottati su San Gallo e non presentati a Roma. Abbiamo un precedente significativo, tuttavia. Nel 2017, quando sia Roma sia San Gallo facevano parte del circuito Fei, l’Italia con la squadra più forte ha vinto la Coppa a Roma e poi, con quella che al momento poteva essere considerata come alternativa alla prima, ha vinto anche quella di San Gallo. Ma per l’appunto entrambe le gare contavano per il circuito: adesso Roma non più.

Tutto questo rappresenta una volta di più – e in modo assai eloquente – le storture di un regolamento e di una gestione dello sport quanto meno discutibili da parte della Fei. Un circuito di Coppa delle Nazioni che perde tappe (otto nel 2018, sette nel 2019… e poi?), che presenta un regolamento per il quale le squadre non sempre si confrontano tra loro, per il quale non tutte le gare distribuiscono punti a tutte le squadre, che conduce a una finale alla quale la squadra del Paese organizzatore è automaticamente qualificata e che da sempre è fatta a Barcellona (tutte le squadre si devono qualificare: la Spagna – che nel 2019 non è in Prima Divisione – ha così sempre avuto la presenza garantita, e quest’anno c’è in palio anche un posto di qualifica alle Olimpiadi di Tokyo 2020… non è scandaloso e antisportivo e clientelare tutto ciò?), che tra le sue tappe non vede presenti i concorsi di Roma e Aquisgrana e Calgary cioè i tre Csio più importanti del mondo…

Dichiara infatti Duccio Bartalucci: “Vorrei però sottolineare e ribadire quello che più volte abbiamo provato a evidenziare alla Fei nelle sedi e nei momenti istituzionali consentiti: ovvero la completa disomogeneità che regola lo svolgimento di questo torneo. Nelle quattro tappe che ci sono state assegnate ci confronteremo con Svizzera, Gran Bretagna e Svezia in tre circostanze, con Francia, Austria, Olanda e Irlanda in due, con Germania e Belgio una sola volta. Senza considerare l’aleatorietà relativa alla presenza di nazioni al di fuori del circuito, che rappresentano un’incognita totale: è palese ed evidente che il valore di una presenza della prima squadra degli Stati Uniti è assolutamente diverso da quello di una squadra di caratura inferiore, ma il risultato conseguito da una di queste squadre può incidere pesantemente sullo sviluppo del torneo in quanto toglierebbe comunque punti ai team della Prima Divisione”.