Febbre da cavallo: chiesti 60 anni di carcere per i responsabili delle corse clandestine

Cavalli dopati, corse clandestine, associazione a delinquere, scommesse clandestine, maltrattamento animale: al via il processo sull’operazione condotta in Salento nel 2012 da Polizia e  Corpo Forestale

Lecce, 22 febbraio 2019 – Chiesti oltre 60 anni di carcere nel processo “Febbre da cavallo” sulle presunte corse clandestine di cavalli dopati.

18 imputati, secondo l’accusa del procuratore aggiunto Ennio Cillo, titolare dell’inchiesta denominata “Febbre da cavallo”, avrebbero organizzato un’associazione a delinquere per lo svolgimento illecito di corse di cavallo clandestine su vari tracciati urbani che, per l’occasione, venivano chiusi al traffico veicolare.

Le corse illecite, cui prendevano parte driver e proprietari degli animali, venivano filmate dalle telecamere e promosse per le scommesse clandestine.

Ad aggravare la frode i cavalli, secondo l’accusa, venivano dopati con sostanze eccitanti.

Gli episodi contestati si sarebbero verificati in numerosi Comuni del centro e sud Salento, tra il marzo del 2011 e l’aprile del 2012.

L’inchiesta prese il via dalle indagini condotte dagli agenti di polizia e dal Corpo Forestale che fecero irruzione in una pista abusiva a Scorrano, dove era in corso una competizione clandestina con cinque cavalli da trotto.

In seguito a quest’operazione scattò il sequestro preventivo della struttura e degli equini.

Il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha chiesto 4 anni e 6 mesi per Fabrizio Picca, 51 anni di Taviano, Salvatore Lezzi 66enne di Copertino e Giuseppe Luigi Olimpio 43 anni di Taviano. 5 anni per Salvatore Capone 54enne di Taurisano; 4 anni per Vincenzo Cosimo Astore 58 anni di Racale e Piero Alemanno 49 anni di Gallipoli; 3 anni e 6 mesi per Ettore Manni 53 anni, di Taurisano e Quintino Tamborrini 58 anni di Neviano; 3 anni nei confronti di Cosimo Ilario Picca 47enne di Taviano; Claudio Dell’Anna 55enne di Nardò; Nicola Zuccaro 77enne anch’egli di Nardò; Amato Luciano De Luca 62 anni di Scorrano; Cesare Gregorio Bruno 69 anni di Nardò; Amato Salvatore De Luca 65enne di Scorrano; Antonio Luigi Rinaldi 46 anni; 2 anni e 6 mesi per Filippo Schiavano, 35enne, Vito Salvatore Seclì 53 anni, di Taurisano e Luigi Rausa 47enne di Scorrano.

Gli imputati rispondondi di associazione a delinquere, maltrattamenti di animali e organizzazione di scommesse clandestine.

Il Ministero della Salute e la Onlus Horse Angels si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Mario Ciardo e Fabio Campese.

Nella prossima udienza, fissata per giugno, è prevista la sentenza dei giudici della seconda sezione collegiale presieduta dal magistrato Fabrizio Malagnino.

Comunicato stampa Horse Angels