Francia: anche per i cavalli è una questione di personalità

Uno studio finanziato dalla IFCE, l’Istituto Francese per il Cavallo e l’Equitazione, ha dimostrato che esiste una stretta relazione tra il carattere di un cavallo e la sua predisposizione a dare risposte più o meno abituali agli stimoli cui è sottoposto 

Lione, 19 febbraio 2017 – L‘Istituto Francese per il Cavallo e l’Equitazione ha finanziato uno studio, da poco presentato sulla rivista scientifica Plos One, che riguarda la connessione tra il carattere di un cavallo e la sua capacità di dare risposte abituali.

Riportiamo l’abstract dell’interessante lavoro di ricerca: “Il rapporto tra personalità e capacità di apprendimento è diventato un campo di crescente interesse. Molti studi hanno principalmente focalizzato la propria attenzione sul rapporto con le prestazioni, come la velocità di acquisizione. 

Nel nostro studio invece abbiamo ipotizzato che la personalità potrebbe in parte anche essere correlata alla predisposizione di ogni individuo di passare più facilmente da un processo  di apprendimento goal-directed ad uno abitudinario. Per identificare questi processi, abbiamo ideato un protocollo di degrado contingenza. Questo studio ha valutato:

1 – se i cavalli in generale sono in grado di regolare la loro risposta in base alla contingenza tra la loro azione e la ricompensa,

2 – se ci sono rapporti tra alcuni profili della personalità e una predisposizione per passare più rapidamente ai processi abituali,  

3 – se gli stati emotivi sperimentati durante la procedura di apprendimento svolgono un ruolo in questo passaggio. 

Sono stati quindi condotti test di personalità   su 29 fattrici Pony Welsh, non gravide, appartenenti al French National Institute for Agricultural Research (INRA di Nouzilly, Francia) ed abituate ad essere regolarmente in contatto con l’uomo”.

I risultati dello studio hanno evidenziato una tendenza a reiterare le risposte abituali nei soggetti più paurosi, mentre quelli più sicuri di sé sono più predisposti a reazioni più orientate a seconda della possibilità di avere o meno un premio abituale dimostrando, in sintesi, più indipendenza di ragionamento.

Da notare che lo stato emotivo durante i test non pare influenzare i risultati quanto l’indole di base del soggetto in questione, che rimane quindi l’elemento più determinante.

Qui lo studio originale, vale davvero la pena leggerlo.