Giallo dei cavalli rapiti: “Potrebbero essere ancora molto vicini”

Da La Nazione un articolo di Carlo Baroni – Angoscia e dolore per la famiglia Lami che attende un contatto con i rapitori: “Hanno ucciso il nostro sogno”

Santa Croce (Pisa), 11 marzo 2017 – Sono ore di trepida attesa e di comprensibili sfoghi: “Se volevano far del male all’ippica uccidendo l’opportunità di un nuovo futuro hanno fatto centro; a me, invece, hanno rubato un sogno». Gianluca Lami, l’imprenditore nel settore pelli, proprietario di Unicka e Vampire Dany, i due cavalli campioni di livello internazionale rubati dal centro di allevamento Wave di Staffoli, vive in attesa di una telefonata, di un messaggio o di una mail dei malviventi per chiedere il riscatto. Ma dove sono questi due campioni il cui rapimento ha scioccato il mondo del cavallo non solo in Italia?

“Possono essere molto, ma molti vicini, ovviamente ben nascosti, come molto lontani da qui – spiega Lami – Dipende cosa hanno deciso di farne e se lo scopo è quello di contattarci per chiedere qualcosa. Se non devo vederli più spero che siano lontanissimi”.

Anche in questo giallo il fattore tempo – come nei rapimenti in genere – ha un peso enorme. Unicka e Vampire Dany hanno una vita da grandi campioni di trotto, scandita da allenamenti speciali, cure, attenzioni: «Se stanno dieci giorni fermi è un disastro, ci potrebbe voler un anno a rimetterli a posto», dice Lami.

“In questo dramma, tuttavia, non ci sentiamo soli – spiega l’imprenditore – Il mondo dell’ippica ha fatto quadrato intorno a noi, so che c’è in campo un’attività investigativa importante e qualificata che si è mossa con tempestività. Ho ricevuto, e mi ha fatto molto piacere, anche la telefonata di vicinanza del sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione con delega allo sviluppo del settore ippico. Non ci sentiamo soli, siamo provati, ma vogliamo anche restare fiduciosi”. 

Gianluca Lami, appunto, è un imprenditore di successo nel mondo delle pelli: «Nel business sono abituato a pianificare tutto riservando attenzione ai rischi di ogni operazione – aggiunge – Ma qui mi hanno colto di sorpresa perché qui, nelle tenuta, nelle stalle, nei cavalli, lo ripeto, c’era un sogno fatto di passione e senza gli occhi puntati sui risvolti economici».

Ecco perchè i due campioni non erano custoditi in strutture bunker: «Un passione che vive blindata non sono in grado di concepirla». Inoltre i proprietari di Unicka e Vampire Dany non hanno mai ricevuto minacce o segnali che potessero far pensare a un rapimento, anche se la storia dell’ippica è piena di cavalli rapiti, alcuni tornati a casa, altri no. Il rapimento, nella storia criminale, è un delitto dai molti volti e spesso è mirato, si sa, ad una richiesta di denaro: però nessuno può fare soldi con un cadavere. Ma è vero anche che Unicka, in particolare, era il futuro dell’ippica e forse anche un oggetto del desiderio per molti. In queste possibili chiavi di lettura potrebbe esserci la pista che porta ai cavalli. Ma il riserbo degli investigatori è massimo. Tutto è il resto è attesa snervante e dolore, vissuti da un’intera famiglia con la compostezza e la determinazione di chi nei cavalli ha cercato forza, purezza e bellezza. Grande sport. E nulla più.

Qui l’articolo originale, e qui i retroscena del rapimento