Il lato peggiore di Internet: offese alla famiglia della bimba morta in caccia sabato

Alcuni cosiddetti animalisti hanno commentato in modo vergognoso la notizia della morte di Bonnie Armitage: era stata colpita dal calcio di un cavallo mentre seguiva il pack del Cotswold Hunt sul suo pony

Londra, aprile 2016 – Non c’è dolore più devastante di quello di perdere un figlio e questa disgrazia è toccata sabato scorso a Nick e Polly, i genitori della bambina morta durante una caccia con il Cotswold Hunt.

La piccola si chiamava Bonnie Armitage, amava moltissimo montare il suo pony e stare all’aria aperta. Sabato scorso era tra i cavalieri che seguivano i cani del Cotswold Hunt  ed è stata colpita dal calcio di un cavallo che la precedeva: nulla hanno potuto i medici, e dopo poche ore la bambina è morta.

Tante persone si sono strette con affetto attorno ai genitori, ai fratelli e agli amici di Bonnie; ma qualcuno è riuscito ad essere così crudele, ottuso e insensibile da commentare la notizia in un modo che rende palese la delinquenza di ogni estremismo.

Stiamo parlando di alcuni troll (cioè utenti non indentificabili) che, dietro la maschera di un animalismo molto sui generis hanno la vigliaccheria (che non si tratta certo di coraggio, in questo caso) di fare del cinismo sul cadavere della piccola Bonnie: “Karma: speriamo che adesso i genitori non continuino in questo vile passatempo”, un altro “Volpe 1 – Parenti Assassini 0”, e ancora “Tragico e inutile, ma non sarebbe successo se i suoi genitori non l’avessero messa in pericolo portandola lì”.

Per mitigare almeno questa causa di dolore Stacey Williamson ha scritto su Twitter: “Taggate una foto con #blueforbonnie , farete vedere ai suoi genitori che ci sono molte più persone che gli vogliono bene di quanti siano i vigliacchissimi troll su Internet”.

Il blu era il colore preferito di Bonnie, se posterete una fotografia di voi a cavallo con qualcosa di blu e la taggherete con l’hashtag #blueforbonnie sarà come mandare tanti abbracci pieni di affetto a due persone che in questo momento stanno soffrendo tanto.

Bonnie viveva con la sua famiglia in un villaggio vicino a Wantage, nell’Oxfordshire.

Andrew Nott, il preside della scula frequentata dalla bambina, ha detto di lei: “Era davvero una deliziosa bambina, piena di talento. L’intera comunità della nostra scuola è devastata da quanto è successo ad una delle nostre allieve. Bonnie era figlia di un membro del nostro staff ed era brillante, gentile, affettuosa e piena di gioia”.

Tutte qualità che i troll, vigliacchi di cattiveria, non potranno mai avere.

Ma lasciamo andare la parte oscura di questa storia e ricordiamoci il sorriso luminoso di Bonnie: #blueforbonnie, mandate un abbraccio ai suoi cari.

Qui la notizia originale

6 aprile 2016