Ippica: scioperi con effetto domino

L’ippodromo di Agnano, di Capannelle e di Taranto sono le prime tessere di un effetto domino che non sembra destinato ad esaurirsi.

Roma, 19 ottobre 2018 – Agnano, Capannelle e Taranto, sono questi gli ippodromi che hanno deciso di scioperare a causa dell’assenza di provvedimenti rispetto alla questione delle sovvenzioni degli ippodromi. 

Il via lo hanno dato ieri i lavoratori dell’ippodromo di Agnano per il mancato pagamento degli stipendi arretrati nonostante le rassicurazioni del Mipaaft. Venti ore di sciopero non continuative, le prime due indette ieri con conseguente annullamento del convegno di corse.

Manforte è arrivata da Capannelle che comunica: “Causa agitazione sindacale dei dipendenti della Hippogroup Roma Capannelle srl l’annullamento della riunione odierna di corse, di venerdi 19 ottobre 2018. Visto il pacchetto di agitazione gia’ in atto, i dipendenti della societa’ si fermano dalle ore 15.00 alle ore 17.00, causa il mancato ottemperamento da parte del MIPAAFT atti a risolvere la situazione di stallo del quadro normativo e finanziario indispensabile per la gestione degli impianti sportivi da parte delle società di corse e quelli conseguenti, da parte della HIPPOGROUP ROMA CAPANNELLE srl per ottemperare al pagamento delle spettanze maturate“.

Domani sarà la volta dell’Ippodromo di Taranto dove era in programma, tra le altre corse, anche il Gran Premio Paolo VI.

Un effetto domino che non sembra destinato ad esaurirsi con lo sciopero di questi tre impianti. Il problema rimane lo stesso e la lentezza burocratica è veleno letale per l’ippica che, al contrario, necessita di un’azione veloce e concreta.