Ippica: Unicka e Vampire Dany non dimentichiamo

Sono passati 10 lunghi mesi e non sono stati fatti ulteriori passi avanti. La famiglia Lami sta portando la sua attività ippica in Francia e il silenzio sul rapimento di Unicka e Vampire Dany sta diventando assordante.

Bologna, 11 gennaio 2017 – Dopo la giornata del 14 novembre scorso, quando finalmente si pensava ad una svolta decisiva nelle indagini, sul rapimento di Unicka e Vampire Dany è ricalato il silenzio.

Unicka e Vampire Dany, i due promettenti trottatori dell’ippica italiana, sono stati sottratti alla scuderia Lami lo scorso 7 marzo dall’azienda agricola della famiglia Villa Liana a Staffoli, nel Pisano.

Un rapimento che ha rappresentato non solo un duro colpo per la scuderia Wave di Gianluca e Giovanna Lami, ma per tutta la filiera ippica italiana che in questi due cavalli, soprattutto in Unicka, aveva riposto grandi speranze e progetti.

La bellissima Unicka con la vittoria di 13 delle 15 corse disputate nella sua intera carriera, con le quali ha portato in scuderia un montepremi di €560,408, è stata considerata da molti come l’erede del grande Varenne.

Disgusto, incredulità e preoccupazione hanno riempito menti e cuori degli appassionati di ippica e dei Lami che, il giorno seguente al furto, hanno dichiarato ai cronisti presenti sul posto: “Ci sono evidenti tracce di due persone che hanno percorso a piedi 600 metri, dopo essersi introdotte nella nostra proprietà attraverso un cancello. L’allarme volumetrico era inserito e chi ha compiuto il furto ha saputo eluderlo, segno che sapeva perfettamente come muoversi. Escludo minacce, credo che chi ha commesso un furto simile abbia voluto distruggere il futuro della mia attività nel mondo dell’ippica”.

Da quel 7 marzo, almeno per le prime settimane, oltre alla cospicua attività di ricerca sia da parte delle forze dell’ordine, sia da parte di un pool di investigatori privati assunto dalla famiglia, è stata molto attiva anche la campagna mediatica su giornali e social network con la pagina e l’ hastag “Riportiamoli a casa” culminata con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma. Durante l’incontro i Lami avevano rassicurato i numerosi presenti che, nonostante il duro colpo, la volontà di continuare a investire e a impegnarsi nel mondo dell’ippica rimaneva comunque forte e salda.

Da quella conferenza stampa del 3 aprile le attività di ricerca non si sono mai fermate e il 17 novembre scorso, finalmente, è arrivata una svolta nelle indagini.

Dopo otto mesi di attesa la procura di Pisa, guidata dal Maggiore Gennaro Riccardi ha reso noto l’invio di due mandati di arresto (tentata estorsione il capo di accusa) per il rapimento dei trottatori. Durante la conferenza stampa organizzata dalla procura il pm ha rassicurato i numerosi presenti che i cavalli, secondo gli inquirenti nascosti nell’area tra Napoli e Cerignola, erano ancora in vita.

L’idea del procuratore è quella di una vera e propria banda di cui il mandante-boss non è stato ancora individuato. Gli stessi arresti non sembrano aver portato sviluppi di rilievo nelle indagini tant’è che anche le persone arrestate sono state rimesse in libertà senza ulteriori provvedimenti.

Sono passati 10 lunghi mesi e non sono stati fatti ulteriori passi avanti. La famiglia Lami sta portando la sua attività ippica in Francia e il silenzio sul rapimento di Unicka e Vampire Dany sta diventando assordante. La campagna mediatica e social dei primi mesi è andata scemando ma, nonostante questo, non dimentichiamo e vogliamo ancora ritrovare i due meravigliosi trottatori, non per il loro valore stimato intorno al milione di euro, ma per ridare dignità a un settore che troppo spesso viene collegato con il malaffare.

La certezza a novembre è che i due cavalli erano vivi, nella speranza che questo non sia cambiato attendiamo con impazienza altri risvolti.