Italia: tre anni in due mesi

Il salto ostacoli azzurro si gioca tutto tra la metà di luglio e la fine di settembre: un concentrato di sport e di tensione e di emozione che farà palpitare i cuori dei tifosi italiani…

Bologna, 22 giugno 2018 – Ieri è cominciato lo Csio d’Olanda a Rotterdam. Domenica ci sarà la Coppa delle Nazioni, alla quale l’Italia non parteciperà, non essendo quello di Rotterdam uno dei cinque Csio prescelti dalla Fise per andare a punti nel circuito della Prima Divisione d’Europa. Quindi dobbiamo prepararci spiritualmente all’idea che da domenica sera noi saremo all’ultimo posto della classifica generale, ovviamente provvisoria. In questo momento infatti siamo in ottava posizione con alle nostre spalle Olanda e Gran Bretagna. Noi abbiamo disputato fino a oggi due delle nostre cinque Coppe delle Nazioni, loro solo una: e saranno entrambe in gara a Rotterdam. L’Olanda ha 90 punti, la Gran Bretagna 60, noi 107.50. Nella peggiore delle ipotesi (cioè ultimo posto) domenica sera loro guadagnerebbero 45 punti: l’Olanda quindi ci supererebbe di certo in classifica generale (cioè, ci supererà di certo: non ci sono dubbi su questo), mentre la Gran Bretagna solo se dovesse guadagnare come minimo i punti del penultimo in classifica, cioè 50. Alla data di domenica sera, dunque, solo quattro squadre avranno disputato due Coppe delle Nazioni sulle cinque con cui si va a punti: Italia, Olanda, Gran Bretagna e Irlanda. L’Irlanda ha però già guadagnato 145 punti, grazie ai quali alla vigilia della Coppa di Rotterdam occupa il 6° posto in classifica. Tutte e quattro queste squadre avranno quindi a disposizione altre tre Coppe delle Nazioni per definire punteggio e classifica finali.

Ma a cosa serve la classifica della Prima Divisione d’Europa? Serve a tre… ‘cose’. Prima cosa, prestigio. E’ una cosa astratta, priva di conseguenze concrete: si può anche pensare che il prestigio abbia un’importanza pari a zero. Seconda cosa, retrocessione. Alla fine della stagione la squadra al 10° posto della classifica retrocede nel grande calderone della Seconda Divisione. E’ una situazione infausta per la squadra retrocessa: significa non poter partecipare l’anno successivo ai concorsi più difficili e importanti e selettivi, quindi non avere a disposizione uno strumento di massima utilità per il livello di cavalli e cavalieri importanti (pensiamo per esempio a una squadra che nel 2019 dovesse tentare di qualificarsi alle Olimpiadi 2020 nel Campionato d’Europa: arriverebbe all’appuntamento continentale senza mai aver affrontato una Coppa delle Nazioni di quel livello). Terza cosa, la finale di Barcellona (4-7 ottobre). La Prima Divisione vi qualifica solo le prime sette squadre della propria classifica. L’appuntamento in Catalogna è quello che serve per stabilire la classifica mondiale delle squadre che nel corso della stagione hanno partecipato alle Coppe delle Nazioni divise nei vari gironi del mondo (l’Europa appunto in Prima e Seconda Divisione). Anche qui, in palio ci sono prestigio e… denaro.

Questo dunque il quadro generale a oggi. Naturalmente è inutile fare discorsi o anche solo previsioni su ciò che accadrà… L’Italia riprenderà il cammino in Prima Divisione nello Csio della Svezia a Falsterbo dal 12 al 15 luglio, poi avremo lo Csio della Gran Bretagna a Hickstead dal 26 al 29 luglio e infine quello dell’Irlanda a Dublino dall’8 al 12 agosto. Tre Coppe delle Nazioni ravvicinate e determinanti per il nostro destino. E poi a fine settembre il Campionato del Mondo di Tryon: evento che non ha alcuna relazione… di regolamento o di classifica con la Prima Divisione, ma che inevitabilmente condizionerà le strategie che il c.t. azzurro Duccio Bartalucci dovrà adottare sull’insieme di Falsterbo-Hickstead-Dublino. Soprattutto Tryon sarà il primo dei soli due momenti utili per guadagnare la qualifica alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (l’altro è il Campionato d’Europa del 2019): Olimpiadi dalle quali la squadra italiana di salto ostacoli è assente dal 2004. Risulta dunque evidente come nell’arco di poco più di due mesi di tempo dovremo dare il meglio e il massimo di noi stessi con il meglio e il massimo dei cavalli/cavalieri a disposizione: ci giochiamo la stagione 2018, quella 2019, i Giochi Olimpici del 2020. Praticamente tre anni in due mesi… ! Un compito estremo? No, un compito impegnativo. Al quale dovremo – e sapremo – rispondere con le grandi risorse di qualità e temperamento che da sempre ci contraddistinguono. Del resto sono le grandi sfide quelle che regalano le grandi gioie…