L’Italia a Barcellona: ultima chiamata olimpica

Inizia giovedì sul terreno del Real Polo Club la finale mondiale del circuito di Coppa delle Nazioni: per noi e per altre sei squadre si tratta soprattutto dell’ultima possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi

Bologna, lunedì 30 settembre 2019 – Oggi è lunedì: inizia una delle settimane più… calde in assoluto per il salto ostacoli azzurro, e l’effettivo rialzo delle temperature di questi ultimi giorni non c’entra proprio per niente. No: il calore deriva dall’emozione con la quale ci stiamo avvicinando alla finale mondiale del circuito di Coppa delle Nazioni di Barcellona che inizia sul terreno del Real Polo Club giovedì 3 ottobre. Evento che per noi e per altre sei nazioni (tra le diciotto partecipanti) rappresenta anche l’ultima possibilità di guadagnare il biglietto per il viaggio verso Tokyo 2020: le Olimpiadi! Esatto, siamo giunti alla stretta finale: o ce la facciamo adesso, oppure se ne riparla in vista del 2024…

Chiariamo subito che per noi italiani si tratta di un compito nient’affatto di routine; da quando è stata introdotta la qualifica olimpica (in vista di Atlanta 1996) noi siamo riusciti a qualificarci una sola volta, per Atene 2004, mancando quindi Sydney 2000, Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016. Avremmo mancato anche Atlanta 1996, se non fossimo stati ripescati dopo aver fallito la qualifica sul campo.

In vista di Tokyo 2020 abbiamo avuto due opportunità prima di quest’ultima, vale a dire il Campionato del Mondo di Tryon 2018, dove avremmo dovuto rimanere tra le prime sei della classifica finale, e il Campionato d’Europa di Rotterdam 2019, dove avremmo dovuto rimanere tra le prime tre squadre escludendo le già qualificate: le abbiamo mancate entrambe. Non ci resta che quest’ultima cartuccia da ‘sparare’ a Barcellona: sperando di fare centro. Cosa dobbiamo fare per ottenere il … centro? Semplice: terminare in una qualunque posizione di classifica purché davanti a tutte le altre sei nazioni che come noi puntano l’obiettivo a cinque cerchi.

Semplice a dirsi, molto meno a farsi. Come noi, ambiscono a questo ultimo posto olimpico rimasto a disposizione anche la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda, la Norvegia, l’Egitto e la Colombia. Vero che sulla carta l’avversario per noi più pericoloso dovrebbe essere l’Irlanda, ammesso ovviamente che noi si faccia bene la nostra parte: ma lo sport insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato, e che le sorprese, anche quelle meno gradite, sono sempre dietro l’angolo… C’è poi il caso davvero scandaloso della Spagna, circa il quale vi invitiamo alla lettura dell’articolo qui correlato (“L’Italia a Barcellona: ecco la squadra” per evitare di ripetere per l’ennesima volta l’intera faccenda: però davvero scandalosa!), che gioca in casa potendo contare sul sostegno del proprio pubblico e sul vantaggio di un ambiente… familiare, diciamo. E poi naturalmente tutte le altre: la cui determinazione non sarà di certo inferiore alla nostra.

Noi però abbiamo una squadra forte. Diciamo pure che il nostro obiettivo dovrebbe essere non solo la conquista del biglietto olimpico, ma anche una posizione di eccellenza nella classifica conclusiva di questa finale: gara che – vale la pena di ricordarlo – l’ano scorso abbiamo ‘quasi’ vinto… In Catalogna il selezionatore azzurro Duccio Bartalucci guiderà una formazione che prevede cinque binomi: quattro di questi affronteranno giovedì (ore 14) la prima prova al termine della quale le prime otto squadre in classifica si qualificano per la finalissima di domenica (in programma alle 15), mentre dalla nona alla diciottesima si sfideranno nella Challenge Cup di sabato sera (ore 21), una prova che ovviamente ha un po’ il sapore di una consolazione per chi non arriva nell’élite di vertice. I tecnici hanno poi la facoltà di sostituire uno dei quattro binomi che scendono in campo giovedì, utilizzando il quinto nome della formazione nella seconda prova, Challenge Cup o finalissima che sia. Questo dunque il programma su cui si articola l’evento al Real Polo Club.

Chi sono i nostri cinque? Eccoli, in ordine alfabetico: Emilio Bicocchi su Evita SG Z, Lorenzo de Luca su Dinky Toy van de Kranenburg, Massimo Grossato su Lazzaro delle Schiave, Luca Marziani su Tokyo du Soleil, Paolo Paini su Ottava Meraviglia di Ca’ San Giorgio. A loro il compito non semplice ma enormemente stimolante di portare il salto ostacoli azzurro ai Giochi Olimpici… Forza azzurri!

LA COMPOSIZIONE DELLE SQUADRE IN FINALE A BARCELLONA
http://www.hippobase.com/EventInfo/Entries/CompetitorHorse.aspx?EventID=783