L’Italia a Calgary: azzurro in chiaroscuro

Nello Csio canadese la nostra squadra ha ottenuto un risultato un po’ deludente in Coppa delle Nazioni, ma ci sono molte cose positive da considerare circa la trasferta oltreoceano

Bologna, lunedì 9 settembre 2019 – La squadra azzurra ritorna dallo Csio a cinque stelle canadese di Calgary (4-8 settembre, uno dei concorsi più importanti e difficili del mondo) portando con sé cose buone – in prevalenza – e altre meno buone. A ben vedere l’unica cosa meno buona è stata in realtà quella più importante, vale a dire l’esito della Coppa delle Nazioni: ci siamo classificati al 7° posto su dieci formazioni, senza riuscire ad accedere alla seconda manche. Non che valga come attenuante, però non si può non considerare come le rappresentative rimaste alle nostre spalle siano quelle di tre colossi mondiali come Stati Uniti, Olanda e Germania, squadre che pur non schierando la formazione numero uno hanno comunque utilizzato cavalieri fortissimi, in alcuni casi con il rispettivo primo cavallo: McLain Ward ed Elizabeth Madden gli statunitensi, Maikel van der Vleuten e Willem Greve gli olandesi, Philipp Weishaupt e Andre Thieme i tedeschi. Lo si dice semplicemente come dato di fatto e nulla di più: la logica del mal comune mezzo gaudio nello sport non deve esistere…

In effetti le prestazioni degli azzurri non sono state negative, salvo in un caso: Massimo Grossato su Lazzaro delle Schiave ha chiuso con un errore (binomio protagonista di un concorso magnifico nella sua generalità), Lorenzo de Luca su Dinky Toy van de Kranenburg idem, Riccardo Pisani su Chaclot con 8 penalità. Il risultato negativo purtroppo è stata l’eliminazione di Bruno Chimirri su Tower Mouche, dal quale invece ci si sarebbe teoricamente aspettati la possibilità di scartare le 8 penalità di Chaclot. “Ho montato male io”, ha dichiarato Bruno Chimirri con un senso di responsabilità che gli fa onore ma verosimilmente con un eccesso di autocritica, “anche se devo ammettere che quello di Calgary non è un concorso adatto al mio cavallo”. Quindi il nostro totale di 16 penalità non ci ha consentito di raggiungere il secondo giro, bloccandoci al 7° posto finale dietro il Belgio vincitore (momento d’oro per la nazione neocampione d’Europa!), poi Canada, Irlanda, Svezia, Messico e Francia.

Le cose buone? Per fortuna molte. Le prestazioni davvero favolose di Massimo Grossato e Lazzaro delle Schiave: un magnifico 3° posto il primo giorno in una gara a barrage con due percorsi netti, una positiva Coppa delle Nazioni, un ottimo Gran Premio ieri chiuso al 10° posto con 4/9 (bisogna vedere i punteggi della gara per capire il valore di questo risultato… ); in questo momento Lazzaro è uno dei nostri migliori cavalli in assoluto e la conferma del suo valore in un campo come quello di Calgary su percorsi come quelli di Calgary è un fatto semplicemente entusiasmante… e quanto al suo cavaliere, beh… inutile dire anche solo una mezza parola. Poi la vittoria di Piergiorgio Bucci nella sei barriere su Driandria a pari merito con l’austriaco Max Kuehner su Chardonnay. Quindi i piazzamenti di Lorenzo de Luca: 2° nella gara a barrage del secondo giorno sul ritrovato Limestone Grey (davanti a Bruno Chimirri 3° su Tower Mouche: 0/0 per entrambi!), e ancora 2° sempre con Limestone Grey sabato nella gara a due percorsi che ha preceduto la Coppa delle Nazioni; anche se nel caso di Lorenzo de Luca la notizia probabilmente più bella e significativa è la conferma in una Coppa delle Nazioni di questo calibro di Dinky Toy van de Kranenburg, cavallo che potrebbe diventare una delle pedine importanti della nostra squadra nazionale in previsione degli impegni dell’anno prossimo.

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