La Bardot e la guerra contro la carne di cavallo

L’ex attrice francese lancia una campagna via radio per sensibilizzare l’opinione pubblica. “A ottant’anni  – dice – è il mio ultimo sogno”

Saint Tropez, marzo 2015 – Brigitte Bardot dalla parte dei cavalli. L’attrice francese lancia il suo primo appello via radio da quando ha abbracciato la causa animalista: nel messaggio l’ex icona sexy del grande schermo supplica gli amanti della carne di cavallo di non consumarne più. Un vero e proprio spot che sarà diffuso dalle antenne di France Bleu, dopo che la fondazione Brigitte-Bardot ha portato a termine l’acquisto di spazi pubblicitari.

“Ho bisogno di voi – recita – aiutatemi a ottenere l’abolizione del consumo di carne di cavallo. Questi animali meritano il nostro rispetto e la nostra riconoscenza. Il cavallo è un animale nobile, degno e che non deve finire in una bistecca o nelle lasagne nella totale indifferenza dell’opinione pubblica. Smettetela di mangiare carne di cavallo! Vi prego. Aiutatemi a trasformare questa lotta in una vittoria. Grazie!”.

“Sensibilizzare le persona, è l’ultima speranza che mi resta – avrebbe detto la Bardot – è qualcosa di scandaloso e di vergognoso, di assolutamente ignobile per un Paese civilizzato come è la Francia. Mi rende amara la vita”.

Già lo scorso settembre la stella del cinema aveva chiesto al governo come regalo per i suoi ottant’anni il divieto di macellazione oltre all’abolizione delle diverse pratiche legate ai culti religiosi halal e casher. Uscita sconfitta da questa prima battaglia, ha deciso così di rivolgersi direttamente ai cittadini francesi.

“È il mio ultimo desiderio di questa vita – avrebbe aggiunto – e proprio perché non posso contare su chi ci governa che mi rivolgo alla sensibilità dei miei concittadini. Il cavallo è la conquista più bella dell’uomo, dev’essere considerato come i cani e i gatti”.

La Fondation Brigitte-Bardot ha lanciato anche un sito dedicato alla campagna di sensibilizzazione contro il consumo di carne di cavallo: www.jenemangepasdecheval.com

31 marzo 2015