La felicità dei cavalli di domani? è nelle mani dei ragazzi di oggi

Perché non è mai troppo presto per cominciare a formare un cavaliere: e Gerd Heuschmann con questo libro dedicato ai più giovani (ma ottimo anche per gli adulti) edito da Equitare affronta tutti gli argomenti più importanti, in modo accattivante e chiaro

Bologna, 16 ottobre 2019 – Il mio cavallo tiene il naso in avanti è il titolo del nuovo libro di Gerd Heuschmann, veterinario tedesco, già referente del settore allevamento per le Federazione nazionale tedesca di equitazione e noto ai nostri lettori per un suo lavoro precedente, “Il dito nella piaga”, che è stato tradotto in tredici lingue ed è uno dei libri di equitazione più letti al mondo.

L’anatomia funzionale è uno degli interessi principali di Heuschmann, in particolare riferita all’utilizzo sportivo ed agonistico del cavallo: e Gerd è particolarmente sensibile e attento nel far notare gli atteggiamenti scorretti dei cavalieri e i segnali di dolore o disagio dei loro compagni.

E se la denuncia di consuetudini sbagliate ma avallate da fior di giudici internazionali e praticate da cavalieri di ogni livello, compreso quello olimpionico era al centro del suo libro precedente, “Il mio cavallo tiene il naso in avanti” è pensato e costruito per risolvere il problema alla radice: educando cioè i cavalieri di domani a crescere bene, consapevoli già da subito di cosa sia giusto o sbagliato chiedere ad un cavallo durante il lavoro che fa con e per noi.

Il fascino di questo libro è proprio qui: nella sua architettura solida, basata su principi assolutamente corretti e nozioni tecniche impeccabili che vengono però elaborate in modo da essere fruibili, attraenti e comprensibili anche per ragazze e ragazzi in giovanissima età.

Sottolineiamo ”anche”, perché noi per primi lo abbiamo trovato estremamente interessante e siamo convinti che sia utile e molto piacevole anche per gli adulti.

Heuschmann spiega in modo sintetico ma puntuale e fornisce ai lettori gli elementi necessari a capire quello che fanno con i loro cavalli e pony, in modo che sappiano perché una cosa è giusta o sbagliata.

Aumentare il grado della loro consapevolezza è il suo obiettivo, per far sì che crescano avendo ben presente cosa è bene e cosa è male per i loro compagni di quello che è, in definita, uno dei giochi più belli che può fare un ragazzo: montare a cavallo e passare il proprio tempo in compagnia di un amico meraviglioso, con zoccoli e criniera.

L’unico difetto di questo libro è che si pone contro forze ben superiori a quelle di una giovane amazzone o di un cavaliere in erba: la sete di successi agonistici di molti ippogenitori a cui importa più una coccarda da sfoggiare che il rapporto affettuoso del loro pargolo con un pony incapace di garantire il passaggio di categoria, la voglia di soddisfarli di molti istruttori cui fanno gola gli introiti derivanti dalla percentuale sull’acquisto di ogni cavallo trovato e consigliato ai loro allievi, occhi foderati di prosciutto dei giudici che fanno finta di non vedere o non capire per evitare di aver problemi, creare discussioni o scoperchiare pentole dal contenuto maleodorante.

Ma è un bellissimo libro, pieno di immagini efficaci e chiare, che fa respirare e sentire bene perché vuol dire che c’è qualcuno che vuole migliorare le cose, e non si scoraggia davanti ad un compito così difficile: e se semini bene, qualcosa domani nascerà.

Da regalare a tutte le bambine e a tutti i bambini che, almeno una volta, abbiano detto “Mi piacciono i cavalli”.

Il mio cavallo tiene il naso in avanti di Gerd Heuschmann, illustrazioni di Katharina Rucker-Weininger, traduzione Caterina FreyEdizioni Equitare, Firenze 2012, pagg.144 € 26