La Regina (o il Palio di Siena?) ha detto “no”

‘No condizionì. Sindaco invita sovrana in piazza del Campo’ Nulla di fatto per la trasferta britannica della carriera senese: e la cosa non ci stupisce per nulla. Tamburini e alfieri non sono mai usciti da Siena dal 1938: allora lo avevano fatto per HItler

Comunicato Ansa 

A rinunciare ad avere a Londra il Palio di Siena per i 90 anni della regina Elisabetta II è stata la società che promuove la cerimonia di maggio a Londra.

«Non ci sono le condizioni», la spiegazione in sintesi di H Power group, si comunica dal Magistrato delle contrade, quest’ultime in ‘subbugliò da mesi per quell’invito a partecipare alle celebrazioni per il compleanno della sovrana. E se anche il rifiuto a varcare la Manica non è stato formalmente pronunciato da Siena, le garanzie richieste sono state forse tali da portare H Power group a rinunciare a ‘replicarè piazza del Campo in riva al Tamigi.

«Inviteremo formalmente la regina a venire a Siena, per vedere il Palio direttamente dalle finestre di Palazzo pubblico», chiosa il sindaco Bruno Valentini. Era novembre quando il Palio venne contattato per il compleanno di Elisabetta II. Il 14 di quel mese la deputazione del Magistrato delle contrade incontrò la project manager di H Power group, Rebecca Lewis Lalatta, incaricata della realizzazione della cerimonia, la quale spiegò che l’invito era diretta espressione della regina e dovuto al suo amore per i cavalli.

Da Siena fu avanzata formale richiesta di una maggiore conoscenza sulle modalità di svolgimento dell’iniziativa rimandando la decisione a confronti interni in contrada, non ancora svolti e che mai si terranno. Oggi è infatti arrivato l’annuncio che non ci sarà bisogno di alcuna trasferta. In una nota il Magistrato delle contrade spiega che «H Power group ha deciso a malincuore di rinunciare», perché «la durata complessiva del programma della parata dovrà essere contenuta nell’arco di 90 minuti; pertanto, non è possibile allestire uno spazio temporale minimo sufficiente per rappresentare compiutamente l’idea del Palio storico di Siena».

Nodo della questione, precisa il sindaco, è stato il «come raccontare Siena senza snaturarla. Non vedrete mai un alfiere o un tamburino fuori da Siena. Non sono giocolieri ma contradaioli che raccontano una storia lunga secoli». Le contrade chiedevano «di poter rappresentare la tradizione con una cornice e con un tempo adeguato» aggiunge Valentini che conclude: «Non è stato possibile, mi dispiace». «Il Palio e le sue secolari e storiche tradizioni hanno avuto l’onore di suscitare interesse anche da parte della corte reale del Regno Unito – commenta il Magistrato delle contrade -. Tuttavia, per motivi sostanzialmente organizzativi ma anche etici, non ci sono state le condizioni per poter nemmeno affrontare la questione, e la conseguente decisione, nelle sedi deputate: le assemblee di contrada».

L’ultima trasferta dei rappresentanti del Palio risale al 1938, quando si recarono a Firenze, a Boboli, per la visita di Hitler. In quell’occasione le condizioni furono dettate dagli organizzatori della parata: «Sono richiesti uomini delle contrade di provata fede fascista», riporta l’archivio storico del Palio.

21 gennaio 2016