La Svizzera bandisce le redini di ritorno: ma il discorso è molto più complesso…

…di quello che può sembrare a prima vista, perché dietro la decisione elvetica c’è un interrogativo fondamentale sul futuro degli sport equestri

Berna, ottobre 2015 – Dal sito delle Federazione Svizzera degli Sport Equestri: “Gli sport equestri si trovano al centro delle attenzioni del grande pubblico, ma sfortunatamente non sempre nel senso positivo della cosa. Le immagini di cavalli montati con le redini di ritorno danno una impressione di sottomissione e di contrasto negli osservatori poco pratici di equitazione. La Federazione Svizzera deglli Sport Equestri vuole impegnarsi continuamente e in modo propositivo per il benessere dei cavalli. Per fare questo, ha bisogno della comprensione e del sostegno di tutti i suoi membri, dei funzionari, delle amazzoni e dei cavalieri.

Sino ad ora, l’utilizzo delle redini di ritorno alle manifestazioni di salto ostacoli era autorizzato ma limitato. Secondo l’articolo 7,9, paragrafo 3 del regolamento di salto attuale della Federazione Svizzera Sport Equestri “ …le redini di ritorno sono proibite in tutte le prove di salto, nella fase di riscaldamento e durante la premiazione”. A partire dal 1° gennaio 2016, le “redini tedesche” (così vengono chiamate in francese, n.d.t.) saranno totalmente proibite nei concorsi di salto ostacoli.

Ma perché è necessaria una proibizione?

Gli sport equestri occupano senza alcun dubbio un posto particolare nell’attenzione del grande pubblico, spesso composto da appassionati che non hanno semplicemente le conoscenze di base relative al cavallo, al suo addestramento, alla sua cura e al suo utilizzo. Non è dunque azzardato pensare che certe cose che si possono vedere in concorso irritino gli spettatori, e poco importa se quello che vedono è corretto o meno.

Anche in seno al Comitato Olimpico Internazionale rispunta spesso l’annosa questione sul fatto che non sia meglio rinunciare alle discipline equestri. Perché la maggior parte degli amanti dello sport si domandano se l’equitazione ha davvero diritto ad un suo posto negli sport d’élite, senza parlare poi dell’interrogativo: ma lo sport d’elite è davvero eticamente corretto verso gli animali?

Il benessere e la protezione del cavallo e degli sport equestri in generale sono al centro della decisione di proibire le redini di ritorno alle manifestazioni organizzate secondo il regolamento della Federazione Svizzera.

Le cui condizioni giuridiche sono cambiate considerevolmente nel 2014 con l’adattamenteo dell’ordinanza sulla protezione degli animali: sia lo sbarrare durante il salto che la rollkur sono stati proibiti dalla legge (Opa 21g e 21h).

Uno spettatore senza conoscenze di base solide percepisce un cavallo montato con le redini di ritorno come un cavallo sotto stress, che le redini siano poi utilizzate o meno in modo corretto non ha alcuna importanza per lui, che manca probabilmente delle conoscenze tecniche per giudicare correttamente.

Hans Wyss, direttore dell’Ufficio Federale della sicurezza laimentare e degli affari veterinari OSAV, sottolinea che gli sport equestri si trovano sul filo del rasoio: “L’utilizzo responsabile del cavallo nello sport sarà decisivo in avvenire”.

L’immagine con la quale si presenta al grande pubblico, agli spettatori, ai media, agli sponsor sarà dunque essenziale per la sopravvivenza degli sport equestri”.

Sin qui la sempice traduzione del comunicato della Federazione Svizzera, che in effetti non entra nel merito tecnico della questione redini di ritorno: a volte utili (se usate da buone mani, e qui la competenza occorre al cavaliere e non allo spettatore), spesso abusate (e qui sì che è buona cosa non vederle troppo in giro, visto che i principianti spesso copiano dai professionisti solo le male abitudini e non le buone attitudini), proibite comunque solo nei concorsi e non a casa, durante il lavoro di preparazione.

E qui casca l’asino: perché per la sopravvivenza degli sport equestri è necessario solo che questi abbiano una bella immagine pulita, presentabile e non facciano vedere cosacce brutte al pubblico ignaro – o devono magari rifondare se stessi, partendo da una attenzione vera e totale al benessere del cavallo che in giro (anche se non sotto gli occhi del pubblico, per la carità) ci sono cose un po’ peggiori delle redini di ritorno.

La seconda, diremmo noi, che si porterebbe dietro come diretta e inevitabile conseguenza anche la prima: ma sicuramente una facenda complicata da organizzare, meglio limitarsi a non scandalizzare il pubblico pagante.

Ma giusto per curiosità: voi le redini di ritorno le usate oppure no? 

Vi consigliamo di leggere alcuni post del vecchio Forum de Il Cavallo per un po’ di cultura generale su redini di ritorno, Thiedemann e gogue assortite: li trovate qui, dalla storica rubrica del Filo Diretto con il colonnello Paolo Angioni.

28 ottobre 2015