Libri: Sembrava un cavallo ma era un cielo stellato

In occasione della 119esima edizione di Fieracavalli di Verona, venerdi 27 ottobre alle ore 11,30 verrà presentato nello stand di CAVALLO MAGAZINE (Pad. 4 stand F6) il nuovo libro di Paola Iotti :”Sembrava un cavallo ma era un cielo stellato

Verona, 24 ottobre 2017 – Paola Iotti è una scrittrice emiliana che trova la sua fonte di ispirazione negli animali, che sono non solo la sua grande passione ma anche l’impronta che caratterizza la sua arte. Il suo ultimo libro dal titolo “Sembrava un cavallo ma era un cielo stellato”, che verrà presentato da Cavallo Magazine (Pad 4 – stand F6) durante Fieracavalli 2017 è una raccolta di storie vere, ascoltate con pazienza e trascritte con estrema sensibilità, palpabile in ogni riga.

Accanto a Laura, la ragazzina che s’imbatte in una cavalla dal mantello disegnato di stelle, a Daniele che galoppa con Storm per ritrovare la voglia di vivere, a Irene l’avvocato che si rifugia in un casolare per riscoprire valori ancestrali e agricoltura biologica c’è Filippo che troverà  l’amore in sella, mentre Elisa prenderà in mano la propria esistenza ripercorrendo il sentiero tracciato dai nonni ed il loro attaccamento alla terra natale. E  poi ci sono  quattro storie ambientate a Mahdia, una piccola cittadina sul mare, nel sahel tunisino. La storia Caid, un Pony di Mogods i cui antenati hanno galoppato con Annibale, che deve affrontare un nemico ancor più pericoloso dell’esercito romano: l’atassia midollare che gli impedisce di essere un cavallo come tutti gli altri. Quella di Driss, un puledro che subisce un grave incidente pochi giorni dopo la nascita, ma che lotterà per la sua sopravvivenza. Ed infine la storia di Meriem e quella di Diana, due bambine che riescono a superare le loro disabilità grazie a un amico “speciale” dotato di coda e criniera.

 “Sembrava un cavallo ma era un cielo stellato” non è solo un libro, ma è un’iniziativa che rende ancora più significativa l’arte di tradurre in parole scritte quelle emozioni che nascono dal magico rapporto con gli animali. La bellezza della scrittura si manifesta anche e soprattutto nelle sensazioni forti che questa autrice sa suscitare, con così tanto amore e semplicità.

Paola Iotti fa parte di quelle penne dorate che sono felici di aver dato, seppur minimamente, un piccolo personale contributo affinché il nostro mondo possa essere un posto migliore.

Infatti, parte dei proventi saranno devoluti all’associazione “no profit” Centre Hippique Mahdia, per consentire ai bambini autistici tunisini, non abbienti, di partecipare gratuitamente a delle sedute di zooterapia. Un’opera che illustra una realtà che non conosciamo mai abbastanza, da cui per fortuna spesso siamo lontani e di cui non possiamo cogliere appieno (a meno di aver vissuto quei malesseri sulla nostra pelle o indirettamente per la vicinanza a un nostro familiare) la complessità e la gravità. Un libro che illustra il mondo della disabilità, non solo con storie in cui gli animali aiutano gli umani, ma in cui lo stesso animale è disabile, un libro che permetterà di offrire anche un po’ di serenità a chi è meno fortunato di noi e vive una situazione di disagio.

 

Grazie ad anni di osservazione e ricerche in ambito zooterapico, Gabriella Incisa di Camerana, nonché fondatrice di questa associazione tunisina, ha elaborato dei particolari interventi mediati dagli animali e gestisce, da venticinque anni, un centro ippico in Tunisia che ha aperto le porte ai portatori di disabilità ed ai bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (DSA).

«L’obbiettivo è quello di impegnare i bambini in un’attività di esplorazione non solo sensoriale, ma anche riabilitativa e occupazionale, con esercizi che inducono a sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana, nonostante disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite esperienze ludiche diverse. Questo grazie ad un approccio cognitivo-comportamentale, in cui sono state tenute in conto le modalità di gioco e di apprendimento sia dei bambini disabili que di quelli autistici nonché il loro modo di esplorare il mondo – sottolinea Gabriella Incisa di Camerana – l’autismo non è una malattia da cui si puo’ “guarire”. È una neurodiversità presente nell’1% della popolazione mondiale. Non è nemmeno un handicap, ma la mancanza di un trattamento specifico lo fa rientrare nel quadro delle disabilità. Alle difficoltà quotidiane che l’autismo implica e con cui si finisce per “adattarsi”, si aggiunge  l’esclusione  totale o parziale da scuola e società, le fuorvianti prese in carico oppure un ritardo nel depistaggio con tutti i loro effetti aggravanti, l’assenza di ascolto e di prospettive per il futuro, la dipendenza dai farmaci, per arrivare talvolta anche all’internamento, la contenzione e l’isolamento».

Paola Iotti, autrice di tre  libri cartacei e di una raccolta di racconti, ha partecipato con successo a diversi concorsi di premi letterari, ottendo vittorie e riconoscimenti. In questo puzzle della solidarietà, che è anche simbolo dell’autismo in cui la tessera di un puzzle rappresenta l’intelligenza “diversa” che ha bisogno di tutti gli altri pezzi per avere senso e che, a sua volta, è essenziale al mosaico per la sua integralità, questo libro rappresenta un tassello luminoso, come le stelle del cielo.

«Lo scorso anno ho visto esposti in Fieracavalli, a Verona, i disegni dei bambini autistici di Mahdia, nell’ambito della campagna internazionale di sensibilizzazione  “Blue Horses – Le chevaux en bleu”- precisa l’autrice –  e per redarre un articolo in merito, ho fatto la conoscenza di Gabriella Incisa di Camerana. Abbiamo condiviso così momenti e ricordi legati alla nostra comune passione per gli animali, ma sono rimasta affascinata dalle potenzialità e dai risultati della zooterapia a tal punto da aggiungere dei racconti al mio libro per far partecipe anche i miei lettori di queste emozionanti storie sulla disabilità». E sul fatto di aver deciso di devolvere parte del ricavato della vendita proprio a questa associazione tunisina aggiunge : « Madre Teresa di Calcutta sosteneva che quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno».