Maximilian, facciamo spoiler: perché Maria di Borgogna morì…

…beh, come morì ve lo diciamo nell’articolo, così che chi vorrà guardare la seconda puntata della miniserie, in onda stasera su Rai Tre alle 21.20 (e non è un maniaco degli accadimenti del XV secolo) non ci potrà accusare di avergli rovinato la visione spifferando uno dei momenti topici della storia e sì, anche della fiction

Bologna, 8 agosto 2019 – Massimiliano I d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1493 fino al 1519 che fu l’anno della sua morte è il protagonista della miniserie “Maximilian” di cui Rai 3, stasera alle 21.20,  manda in onda la seconda e ultima puntata.

Ma noi cosa c’azzecchiamo con lui, direte voi?…ovviamente è per motivi equestri, anzi per farvi un po’ di spoileraggio sui momenti salienti della storia (e della fiction): perché Maria di Borgogna, amatissima prima moglie di Massimiliano, morì per le conseguenze di una caduta da cavallo.

Per la precisione, la dolcissima e intelligente Maria era impegnata in una battuta di caccia con il falcone nella foresta di Wynendaele assieme a Massimiliano e alla loro corte quando, dopo che aveva già catturato due aironi, la duchessa di Borgogna cadde e rimase sotto il suo cavallo: la giovane amazzone (aveva solo 25 anni al momento della morte) stava cercando di fargli passare un largo fossato, allora in costruzione, e lo aveva appena incoraggiato e calmato con una carezza sul collo.

Ma all’ubino*, dal carattere molto ardente stando alla cronaca del tempo, mancò un piede durante il salto e rovinò a terra schiacciando contro un pezzo di legno Maria : che rimase priva di sensi per qualche tempo e fu portata in una casa vicina per i soccorsi immediati allora possibili.

Una volta rinvenuta la duchessa chiese, nonostante il dolore, di essere riportata al suo palazzo di Bruges: qui morì tre settimane dopo, a causa dei traumi  riportati nell’incidente. 

Lasciò il marito, innamorato e disperato e due figli viventi, Filippo detto il Bello e Margherita: da Filippo e Giovanna di Castiglia nacque poi (tra gli altri) Carlo V, l’imperatore che parlava “…in spagnolo a Dio, in italiano alle donne, in francese agli uomini e in tedesco al mio cavallo”.

Ma nonostante tutta la grandiosità della storia asburgica, a noi commuove particolarmente pensare a quella giovane donna che amava tanto montare a cavallo mentre era lì che faceva quello che facciamo così spesso anche noi: dare una carezza e incoraggiare, per superare una difficoltà.

* Ricordiamo che per ubino si intendeva un cavallo ambiatore, molto comodo da montare per la sua andatura dolce e generalmente di buon carattere.

Qui la pagina su Maximilian di Rai 3