Mondiali di Giostra Medioevale a cavallo: l’onore di Manfredi

Si sono svolti a San Pietroburgo, in Russia, dal 8 al 9 luglio 2017 i mondiali di giostra medievale a cavallo. La manifestazione ha visto la partecipazione di 12 cavalieri provenienti da diverse località mondiali, tra cui 2 dalla Francia e 1 solo dall’Italia, Salvo Manfredi di Pragelato  ma originario di Mineo, in provincia di Catania

Milano, 17 luglio 2017 – Si sono svolti a San Pietroburgo, in Russia, dal 8 al 9 luglio 2017 i Mondiali di Giostra Medievale a cavallo.

La manifestazione ha visto la partecipazione di 12 cavalieri provenienti da diverse località mondiali, ma solo 3 dall’Europa, 2 dalla Francia e 1 solo dall’Italia, Salvo Manfredi di Pragelato (TO) ma originario di Mineo (CT). L’evento ha compreso anche il mondiale di combattimento a piedi, dove i combattenti, senza esclusione di colpi di sono affrontati all’iinterno di un’arena.

L’organizzazione Russa è stata eccellente, nulla è mancato ai cavalieri che sono scesi in lizza.

Il primo giorno, dopo il sorteggio per l’assegnazione dei cavalli agli stranieri, si è svolta la cerimonia di apertura, dove ogni cavaliere si è presentato alla corte delle Dame ed al pubblico, con delle piccole esibizioni. Il giuramento storico a seguire, nel quale si prometteva di essere leali verso Dio, l’avversario, la Corte e se stessi. L’antico giuramento del cavaliere, recitava: “La mia anima a Dio, la mia spada al mio Re, il mio cuore alla mia Dama, il mio onore a me medesimo” .

La giostra si è svolta nel primo pomeriggio, con un regolamento differente da quello utilizzato in Europa.

Non ci si scontrava uno contro tutti, ma il torneo aveva previsto due squadre, dove un componente di una squadra doveva affrontare un altro Cavaliere dell’altra. Altra differenza stava nell’assegnazione dei punti: 2 punti se la lancia colpiva l’avversario in qualsiasi punto del corpo, quindi anche la testa, senza che questa si spezzasse; 5 punti se la lancia colpendo l’avversario si spezza; 10 punti se si riusciva a disarcionare l’avversario da cavallo.

Vietato colpire il cavallo, anche se la lizza, molto alta impediva che l’animale venisse colpito anche accidentalmente.

Salvo Manfredi durante tutto il torneo è stato disarcionato 3 volte, aiutato da una sella non storica ma moderna, utilizzata per le passeggiate, quindi non adatta a trattenere il cavaliere dall’evitare le cadute.

Stesso problema i francesi, che con la stessa tipo di sella hanno riscontrato identici problemi, nonostante le lamentele rivolte al comitato organizzatore.

I cavalieri che nelle due giornate si sono scontri alla lizza, hanno dovuto scontrarsi anche a piedi in un incontro corpo a corpo, scegliendo tra 4 armi tipiche medievali, tutte vere ad eccezione delle spade alle quali mancava li filo alla lama.

Le armi da scegliere, erano: la mazza, ovvero un legno lungo un metro di forma ottagonale con diametro di 7 cm; la spada a due mani; la lancia da guerra, assomiglia molto ad un giavellotto e per finire l’azza, un arma molto pericolosa e difficile da utilizzare, simile ad un’alabarda, con la differenza che l’azza ha in testa un grosso martello; entrambe le armi hanno uno spuntone e una lama.

Il secondo giorno, alla fine del torneo si è svolta la melée, ovvero un combattimento a cavallo, dove le due squadre tutte in campo si battevano con le mazze, cercando di fare il maggior numero di danni all’avversario e farlo cadere dalla sela, combattimento questo molto spettacolare ma non pericoloso e violenti.

Il nostro Salvo Manfredi si è piazzato all’8° posto nella classifica finale, nonostante le 3 cadute da cavallo ed un ricovero in ambulanza dopo una caduta, con una diagnosi di lussazione lieve alla spalla sinistra e il corpo pieno di lividi.

Fondamentale è stata la presenza dello scudiero Laurent Micone, che non ha mai distolto il suo impegno dal cavaliere durante le due giornate di Giostra.

Ci dice il cavaliere Salvo Manfredi: “Sono molto contento di aver partecipato a questa manifestazione, unica, particolare, dura e molto adrenalinica. Forse qualcuno potrà pensare che sia pazzo a partecipare a questi eventi pericolosi, ma la passione è tanta e l’adrenalina sale talmente in alto che ci si dimentica dei dolori. Sono stato già invitato a partecipare all’edizione del 2018 dove sicuramente andrò”

Raggiungere l’8° posizione ti ha gratificato?

“Non nascondo che, come tutti i partecipanti, aspiravo al podio: ma vedendo i Cavalieri in lizza, mi sono reso conto delle mie lacune ed impreparazioni, avrò un anno di tempo per allenarmi in maniera specifica per il torneo di San Pietroburgo”.

Esiste in Italia una Federazione di questo particolare sport?

“Non al momento, ma la FISE Piemonte sta osservando questa disciplina e non escludo un futuro con questa Federazione e ringrazio tantissimo il Presidente Giacomo Borlizzi ed il Vice Presidente Cleto Canova, per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di andare ai mondiali sotto l’egida della FISE, un grande onore per me”.

Comunicato Stampa chevalier Salvo Manfredi