Napoli: i cavalli dopati, un affare di camorra

Ulteriori dettagli sull’operazione di Polizia che ieri ha arrestato otto persone che si sospettano legate al clan camorristico dei Marotta: le corse clandestine su strada? probabilmente un bel business, altro che bravata

Napoli, maggio 2015 – Nuovi dettagli emergono dalle indagini che ieri hanno portato all’arresto di otto persone legate al clan camorristico di Michele Marotta.

Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, estorsione e ricettazione di farmaci anche dopanti: un di loro, Luigi Sgambati di Caserta, gestiva il gruppo che pare abbia organizzato corse clandestine nella zona industriale Asi di Nola, gli inquirenti sono in possesso di numerosi video che immortalano queste imprese.

I cavalli venivano dopati perché rendessero meglio durante queste corse clandestine su asfalto, che in molti casi hanno causato infortuni mortali ai poveri animali.

Le corse clandestine generavano scommesse con ingente giro di denaro.

Circostanza che farebbe ipotizzare, ma non ci sono elementi, che lo stesso gruppo Marotta potesse beneficiarne, in termini di profitto, attraverso la riscossione di una “tassa”

(AGI)

7 maggio 2015