Portare il cavallo alla longhina: bisogna farlo come si deve, sempre

Una ragazza in coma per il calcio al volto ricevuto dal suo cavallo: approfittiamo di un fatto di cronaca per ricordare una delle norme più elementari di sicurezza che però spesso, per familiarità e abitudine, viene disattesa

Torino, 18 giugno 2019 – E’ scappato a tutti di portare a mano il nostro cavallo e lasciare la longhina un po’ troppo lunga: perché tutti abbiamo quel momento in cui familiarità, fiducia e voglia di relax prendono il sopravvento sulle corrette abitudini.

E così invece di tenerci, sempre all‘altezza della sua spalla, la mano destra che tiene saldamente la longhina a una spanna sotto il moschettone e la mano sinistra che raccoglie il resto della lunghezza ordinatamente avvolta,  gli lasciamo rubare quel po’ di lunghezza che gli consente di prendere una boccata d’erba o guardarcelo meglio per ammirarlo in tutto il suo splendore quando lo portiamo fuori dal box o in giro per il cortile della scuderia: e non ci sarebbe niente di male, ovviamente, se non fosse che così facendo gli lasciamo la possibilità di colpirci con un calcio. 

Anche non voluto, anche di allegria, dato anche per uno spavento non previsto, anche solo un gesto che non voleva andare a segno ma che comunque può fare male, molto, molto male.

Non si può contare sulla fortuna, che aiuta forse un po’ solo nel caso noi siamo per primi attivi facitori della stessa ricordandoci, implacabilmente, di fare le cose come si deve: mantenere sempre il posteriore del cavallo lontano da noi grazie al controllo esercitato sulla sua incollatura.

Vi sembra esagerato? non lo è: abbiamo fatto una veloce statistica tra i casi visti personalmente e quelli a conoscenza della gente di cavalli a noi vicina, è il tipo di incidente grave più frequente in scuderia.

State all’occhio, tenetelo sempre sotto controllo: è un ottimo modo per evitare dispiaceri.