Razza Governativa di Persano: Alduino di Ventimiglia precisa

Il nostro articolo sulla nascita di Ionia ha solleticato l’attenzione di Alduino di Ventimiglia, proprietario dell’ultimo consistente nucleo di soggetti Persano esistenti che a buon diritto possono chiamarlo “salvatore della razza”: qui il suo gentile contributo, che molto volentieri condividiamo con voi

Caserta, 11 febbraio 2019 – Ionia è una puledra nata pochi giorni fa al Real Sito di Carditello, una ex-residenza di caccia borbonica che attualmente ospita il più consistente nucleo di soggetti esistente della Razza Governativa di Persano, quello appartenente al principe Alduino di Ventimiglia.

Che ci ha contattati dopo aver letto il nostro breve articolo al riguardo, per sottolineare che «…Ionia non discende semplicemente dalla razza governativa, lei E’ una Persano!»: e noi, che abbiamo una passione per l’allevamento nazionale in generale e quello che affonda le sue radici nella nostra storia in particolare non potevamo fare altro che essere felici del desiderio di Ventimiglia di precisare e spiegare al meglio ogni piega genealogica che già ammanta di fascino questa piccola, leggiadra puledrina.

«E’ figlia di Seonia, una cavalla nata nel 2007 da Teonia di Luriano e Irone di Luriano, due Persano, e un figlio di Rigoro di Luriano, altro Persano della più bell’acqua che nella genealogia ha Mago, Tancredi, Kamet: quella di Ionia è quindi la più antica che abbiamo, possiamo documentarla fino al 1790» ci spiega il principe.

Di qui a voler entrare nell’archivio dati mentale di un uomo di cavalli chiaramente innamorato dei suoi protetti è un attimo, come potrete immaginare, ed è un vero piacere lasciare spazio alle precisazioni di Alduino di Ventimiglia: «Anche la faccenda dei Mecklenburg è da precisare, purtroppo la realtà dei fatti è stata storicametne distorta da quanto riportarono i militari dopo l’Unità d’Italia: quei Mecklenburg erano discendenti dei cavali prussiani di Federico II, praticamente dei PSI stayer che infatti permisero a Federico il Grande di avere la cavalleria più veloce dei suoi tempi.  Il deterioramento che lamentavano ai tempi e a cui cercarono di porre rimedio proprio coi Mecklenburg era un rimpicciolimento della razza dovuto all’introduzione di alcuni stalloni arabi fatta da Murat dopo la Battaglia d’Egitto. Che causarono un abbassamento dell’altezza media, da 155 a 150 cm., ma certo non un deterioramento della razza. E’ che per l’esercito servivano cavalli un po’ più alti: ma i soggetti di taglia maggiore ottenuti appunto dai famigerati Mecklemburg, un po’ scuciti anche a causa del sistema di allevamento che non prevedeva l’aggiunta di biade all’alimentazine di puledri e fattrici (cosa generalizzata per quei tempi, n.d.a.) non sono poi mai stati messi in razza. Nei pedigree dei nostri Persano ci sono solo altri Persano, o Purosangue Inglesi e Arabi: che da sempre sono previsti come padri miglioratori per questo tipo di cavallo nelle due linee di sangue che lo rappresentano»

Alduino di Ventimiglia si è appassionato a questi cavalli da giovane: da ragazzo ne montava uno, Ulesto, alla scuola di equitazione catanese e li ha incontrati di nuovo durante il servizio militare a Grosseto. Di lì a farli suoi il passo è stato breve: ha cominciato ad acquistarli nel 1980, cercando tutti quelli che erano stati alienati alla chiusura dell’allevamento di Persano, nel 1972. 

E dietro ognuno di quei cavalli ci sono secoli di storia, che Ventimiglia conosce a menadito: «Ulesto era un discendente di Mago attraverso il figlio di questi, Tancredi» ricorda il principe,  «Mago era un importante soggetto nella linea dei grigi di Persano  nato nel 1922, possedeva una grande attitudine al salto che trasmetteva alla progenie. Mago è morto bruciato nel suo box   in seguito al bombardamento degli Alleati durante lo sbarco di Salerno. Ricomposto dai giumentari e sotterrato a Persano nel luogo dove tutti gli stalloni della razza sono stati sempre sepolti».

Inutile dire che potremmo asccoltare per ore la vita di questi cavalli: per il momento, ve li facciamo conoscere anche attraverso queto bellisismo archivio di immagini d’epoca di Eboli Archivio Digitale e il cortometraggio Criniere al Vento del 1939, qui in una versione a più alta definizione