Reining: le finali NRHA/IRHA Futurity Non Pro 3 y.o

l pattern richiesto per questa penultima grande competizione del Futurity di Cremona era un “classico”: il numero 5 del rulebook NRHA

Cremona, novembre 2015 – Nella prima serata di Venerdì 20 novembre, la magnifica arena ovale del 2015 IRHA/NRHA Futurity ha aperto il grande “gate cavalli” a 20 finalisti non pro in sella ai loro tre anni caldi di warm up. Il pattern richiesto per questa penultima grande competizione del Futurity di Cremona era un “classico”: il numero 5 del rulebook NRHA.

Sebbene la maggior parte dei finalisti fosse di nazionalità italiana, a marcare il top score del go-round era stata l’amazzone tedesca Marina Becker, che montava il suo castrone Mj Heavens Nite, allevato da Julia Scharf e figlio di Gunners Special Nite x Gallo Del Blanco, a pari merito con Fabio Colantoni e Bf Feona In Whiz. In finale, già dal suo ingresso in arena si capiva che la reiner d’oltralpe aveva le carte in regola per dire la sua. Il run, armoniosa combinazione di grazia e forza atletica, ha strappato ai giudici un ottimo 216 che è valso il titolo di Champion nella Level 4 Non Pro class. Marina ha acquistato il suo ‘Gnu’ verso la fine del primo anno di età del cavallo: «Mi è piaciuto da subito per il suo aspetto fisico, ma ciò che mi ha colpito particolarmente era la facilità con cui mi seguiva mentre lo conducevo, già dalla prima volta. Con un cavallo così giovane hai delle aspettative, ma non sai mai che cosa ti aspetta veramente, e anche questo fa parte della sfida. Ma lui è stato sempre molto semplice da gestire, è un piacere montarlo! Anzi, è proprio un tesoro!». Marina ha iniziato benissimo la stagione agonistica 2015 vincendo l’Nrha European Futurity Non Pro in sella a Walla Whiz Chrome,  prima di debuttare al Futurity Austriaco con Mj Heavens Nite, dove ha conquistato il titolo di Level 4 Non Pro Champion. Solo un mese fa, poi, il binomio ha vinto anche in Germania, conquistando lo Snaffle Bit Non Pro Futurity con un sorprendente 220! Per la giovane amazzone austriaca Anne Lisec è stata indubbiamente una serata emozionante: ha marcato un buon 212,5 in sella a Gottalotta Cash, bella femmina figlia di Big Chex To Cash x Gotta Lotta Grace (da Topsail Whiz), di proprietà della mamma Sabine, che gestisce con successo insieme al partner Chuck Klipfel la Kl Performance Horses. Sabine ha acquistato la puledra in Italia, da Elisabetta Piccotto, a Novembre dello scorso anno: «È stata una grande soddisfazione aver addestrato e presentato un giovane cavallo da sola», ha commentato Anne. «e davvero emozionante vedere come progrediva nel lavoro ogni volta che la montavo; inoltre, per me, una grande occasione di crescita, e qualcosa di completamente diverso dal montare un cavallo già pronto e addestrato, dove il tuo compito è solo mantenere l’ordine delle cose». La diciannovenne e la sua puledra avevano già dato ottima prova di sé a Manerbio, a settembre, in occasione del Prefuturity, dove hanno conquistato il primo posto in classifica nei livelli 2 e 4. Nella serata di Venerdì, il punteggio del binomio è stato sufficiente per conquistare il titolo di Reserve Champion, non soltanto nella Level 4, ma anche negli altri tre livelli. «Il mio unico rimpianto è che avrei potuto essere più concentrata durante la gara, ma sono comunque molto soddisfatta e non vedo l’ora di preparare altri giovani cavalli in futuro». 

Un sorprendente Matteo Capello, studente al primo anno del liceo scientifico, si laurea IRHA Futurity Non Pro Champion nelle divisioni L1, L2 e L3, in sella al castrone Rs Boomer Jac (Mc Jac Flash x A Baby Boomer) con cui ha marcato 213. Con i suoi 14 anni, Matteo batte dunque un record storico, affermandosi come il più giovane vincitore del Futurity italiano, primato fino a oggi detenuto dell’amazzone toscana Chiara Bartoletti che nel 2007, in sella a Doc Oak Ricci, si aggiudicò il Non Pro Futurity Limited ed Intermediate, con score 211, all’età di 15 anni. «Speravo di vincere almeno il Level 1», ci racconta, ancora incredulo del suo risultato il giorno dopo la serata decisiva, «ma certamente non mi aspettavo di andare così bene e vincere tutte e tre i livelli». Semplice, genuino, sorridente, Matteo che ha iniziato con la monta western partendo dal Western Pleasure, è passato al più entusiasmante Reining e ora monta sotto la guida di Mirko Midili, presso la Roberta’s Stable di Claudio Risso, che ha la fortuna di avere a cinque chilometri da casa. Ed è proprio qui che ha conosciuto e acquistato il suo compagno di gara in questa avventura del Futurity, Rs Boomerjac. «Siamo insieme da tre mesi, non è tantissimo, ma abbastanza per trovare una bella intesa», ha raccontato il giovane cavaliere piemontese. «È un cavallo tranquillo, facile, per essere un tre anni, proprio bravo. Non ha bisogno di fare tanto lavoro: sa fare tutto, ha tutte le manovre ben fissate, anche se la sua specialità sono gli stop». Al momento della scelta, Matteo aveva provato anche un’altra cavalla, tra i talentuosi soggetti di Claudio Risso: «Mi piaceva molto una femmina, ma era più indietro come lavoro, mentre Boomerjac era già pronto».

Matteo, prima del Futurity, era già uscito per qualche gara regionale col suo cavallo, ma non si sarebbe aspettato un risultato tanto eclatante: «Era stato bravo nelle trasferte che abbiamo fatto, ma qui al Futurity, già nel primo go round, è stato veramente sorprendente. Sarà che anche io ero molto tranquillo, non sentivo per niente la pressione e sono entrato per divertirmi. Sono andato così bene che sono rimasto quasi a bocca aperta», racconta divertito il simpatico, giovane reiner. «In finale, poi, ero ancora più rilassato. Già arrivare fin lì era un grande risultato:  quindi, non avendo niente da perdere, sono entrato e ho semplicemente fatto gara. È stato bello sentire che il pubblico mi faceva tanto tifo…». Matteo ha apprezzato la nuova arena di Cremona: «È accogliente, e per i cavalli giovani credo sia migliore perché è più piccola rispetto a Manerbio. Poi le tribune sono più basse, più vicine, e questo mi ha fatto sentire a mio agio, non mi ha messo soggezione». Sulla sua gara, Matteo ha commentato: «Gli spin sono andati così così: dobbiamo migliorare un po’. Invece nei cerchi abbiamo corso bene, e abbiamo fatto dei buoni stop! Boomer è bravo in questa manovra, e anche a me piace molto stoppare». Ora Matteo, dopo il Futurity, naturalmente tornerà a scuola: «Eh si… Ma spero tanto che mi lascino stare a casa magari un giorno per recuperare un po’!».

IRHA/NRHA Futurity Press Office

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