Salerno: continua la strage dei cavalli bradi

Altri capi trovati uccisi, uno stallone ferito sembra stia vagando nei boschi: la LAV ipotizza faide umane dietro la mattanza 

Risaliva a poco più di un mese fa l’ultimo ritrovamento: alcuni cavalli erano stati uccisi a fucilate a Monte San Giacomo, nel Parco del Cilento. Ora ne sono stati ritrovati altri tre, un altro è rimasto ferito e vaga tra boschi e pascoli.

“Recentemente avevamo messo in premio una ricompensa di mille euro per chi avesse fornito informazioni utili alla condanna dei colpevoli di tali azioni” asserisce la LAV Onlus “le segnalazioni sono arrivate e continuano ad arrivare; ci hanno detto più o meno quali piste seguire, ma per ora non siamo riusciti a stringere la cerchia fino ad ottenere un unico nome su cui far indagare gli inquirenti”

“E purtroppo la situazione peggiora con l’aumentare del numero delle vittime. In questo caso specifico, i cavalli vaganti, che sembrerebbero essere padronali, infastidirebbero i proprietari terrieri che si vedono distrutte le proprie coltivazioni, e così a dir loro, costretti a gesti estremi. ”

“Si legge su alcune testate onlineche il Sindaco della piccola comunità cilentana, abbia escluso che a privare della vita gli animali sia stata la mano dell’uomo e che ciò sia stato accertato dai veterinari dell’Asl intervenuti. Diverso il parere di alcuni residenti indignati che ci hanno inviato le foto dei corpi dei poveri animali con visibili fori sul cranio , che a prima vista potrebbero sembrare i fori di entrata di proiettile. Purtroppo, l’anagrafe degli equidi, istituita con la legge n. 200 del 1 agosto 2003 e successivi Decreti Ministeriali,  non è applicata pienamente e in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.

Ciò, unito alla scarsa vigilanza, fa sì che si verifichino anche casi di randagismo equino, e spesso le istituzioni non sanno affrontare la questione.

Da qui, il nostro appello affinché siano rafforzati i controlli per prevenire quanto più possibile situazioni che possono recare nocumento agli animali e favorire queste situazioni da far-west. Nessuno ha diritto di farsi “giustizia” da sé, questi reati devono essere perseguiti con forza e condannati da tutta la popolazione civile. Diamo piena disponibilità quindi a collaborare con le autorità e l’amministrazione comunale al fine di assicurare i colpevoli alla giustizia e restituire la serenità che meritano a questi timidi animali”

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7 aprile 2015