Sentieri, cavalli e biciclette: una convivenza impossibile?

Domenica mattina a  Forlì un cicloamatore che percorreva il sentiero sul parco fluviale è stato colpito e sbalzato di sellino da un cavallo: strade separate per ruote e zoccoli?

 
​Forlì, 16 gennaio 2017 –   Disavventura, per fortuna senza gravi conseguenze, per un cicloamatore di Forlì: domenica mattina il giovane stava percorrendo il sentiero del parco fluviale quando ha incrociato una comitiva a cavallo. Per superarla ha chiesto strada, che gli è stata educatamente concessa dai cavalieri che si sono accostati di lato ma uno dei cavalli, montato da un ragazzo molto giovane, si è spaventato ed ha urtato il ciclista facendolo cadere. Questo il suo racconto, preso dal sito di ForlìToday:

“Mi trovavo in sella alla mia bici in compagnia di un amico sul percorso del parco fluviale all’altezza della chiesa di Villa Rovere, quando abbiamo incontrato un gruppo di circa otto persone a cavallo che gentilmente ci hanno lasciato spazio per passare. Nel momento di superare il penultimo, condotto da un ragazzino, il cavallo è scaratato di lato bruscamente, colpendomi col fianco e facendomi cadere a terra per fortuna senza conseguenze rilevanti. Preciso che il cavallo l’ho superato lentamente e a circa tre metri di distanza, passando fuori dal sentiero per stare in sicurezza, anche se la precauzione non ha giovato. Mi chiedo se è giusto che animali così imponenti possano fare percorsi frequentati da ciclisti e pedoni di ogni età. Sono animali bellissimi e molto intelligenti, ma innegabilmente potenzialmente pericolosi e il fatto che mi è accaduto ne è testimone. Per non parlare delle enormi feci lasciate sul percorso: non sono una bella cosa. Penso che sia giusto che i cavalli percorrano altre zone non frequentate da bici e pedoni. Lo scorso anno sono stato testimone di un episodio analogo sullo stesso percorso all’altezza di Vecchiazzano”.

Dispiace sempre quando succede qualcosa di negativo, e in questo caso pare evidente non ci sia stata scorrettezza o azzardo da nessuna dele due parti. 

Ma dobbiamo proprio pensare di dividere le strade di cavalli, bici ed escursinisti?

Pare impossibile non riuscire a trovare il modo di convivere.

Da sottolineare che, come per ogni convivenza, il rispetto dell’altrui spazio per chi fa turismo equestre è fondamentale, così come le più elementari norme di cortesia ed un adeguato bagaglio tecnico che metta il cavaliere incondizion di gestire sempre in sicurezza, anche in situazioni di emergenza, il prorpio cavallo: in questo caso particoalre, poi , ci sarebbe anche da considerare la giovane età del cavaliere.

Da non dimenticare che, secondo l’art.115 del Codice della Strada, solo ai maggiori di 14 anni è permesso di condurre e montare cavalli sulla pubblica via.

Aggiungiamo però che, sempre secondo lo stesso codice, l’art. 141 “…impone al guidatore di ridurre la velocità e anche di fermarsi quando gli animali, al suo avvicinarsi diano segno di spavento”.

Per le fiante: magari possono anche sembrare enormi ma sono solo concime a pronto uso, due giorni di sole o dieci minuti di pioggia e sono già ad arricchire il terreno lì attorno senza lasciare traccia. 

Grazie a Il Portale del Cavallo, da un articolo del quale abbiamo estrapolato le due citazioni sul CdS.