Tryon 2018: la soddisfazione di Ferdinando Acerbi

Siamo carichi da morire, i risultati ottenuti finora sono positivi e i giochi non sono ancora finiti. Oggi ci saranno le finali dei Team Test e sabato quelle del Freestyle e sono convinto che i nostri ragazzi hanno ancora molto da dire

Tryon, 21 settembre 2018 – “Siamo carichi da morire, i risultati ottenuti finora sono positivi e i giochi non sono ancora finiti. Oggi ci saranno le finali dei Team Test e sabato quelle del Freestyle e sono convinto che i nostri ragazzi hanno ancora molto da dire”. Sono queste le parole che raccontano la soddisfazione di Ferdinando Acerbi, il Capo Equipe e selezionatore del Team Italiano di Paradressage, riguardo le prestazioni degli azzurri impegnati ai World Equestrian Games di Tryon.

La soddisfazione non deriva solamente dai risultati sportivi: “Sono veramente contento, oltre che delle performances tecniche dei ragazzi e della meravigliosa vittoria di Sara, dell’equilibrio che siamo riusciti a raggiungere nella gestione della squadra – racconta Acerbi- non è semplice riuscire a coordinare i diversi team che compongono il Team Italia, è un lavoro alla ricerca del compromesso, basato sulla sensibilità e sulla prontezza nel riuscire a capire quando tirarsi indietro o farsi avanti nelle dinamiche interne che si verificano all’interno della squadra composta, alla fin fine, da altre squadre che devono orientarsi verso un obiettivo comune. Far questo non è sempre facile ma noi ci stiamo riuscendo e i risultati si vedono chiaramente”.

Il gioco di squadra è fondamentale ed ora il lavoro futuro deve essere orientato ad accorciare progressivamente il gap tra i vari team. Questi Mondiali sono senza dubbio un punto di partenza importante”.

Un Mondiale che ha messo alla prova i cavalieri più esperti, come la splendida Sara Morganti, ma anche i debuttanti: “Questi World Equestrian Games hanno messo alla prova i ragazzi, la parola Mondiale sicuramente ha creato un contesto emotivo importante nei nostri atleti che in alcuni casi sono veramente agli esordi. Sono consapevole della loro condizione ed è per questo che molto spesso non è solamente la prova sportiva che deve essere analizzata, quanto il contesto generale, la situazione, gli innumerevoli input che arrivano in una manifestazione di questo livello. È stato un banco di prova d’eccezione e questo sicuramente ci faciliterà il lavoro futuro”.

Rimanendo in tema futuro i programmi degli atleti del Paradressage dipendono dai prossimi due giorni di Campionato Mondiale: “Per quanto riguarda il futuro tutto dipenderà dai risultati dei prossimi giorni, se riusciremo a portare a casa la qualifica per Tokyo 2020. Se così non fosse piede sull’acceleratore in vista degli Europei per qualificare i cavalieri che non hanno accesso diretto dal Ranking. Abbiamo un parco di cavalieri che si sta ampliando sensibilmente e quindi non è escluso che ci sarà qualche nuovo esordiente”.

Nonostante le difficoltà relative all’organizzazione un aspetto positivo è l’attenzione del pubblico verso il Paradressage: “Sicuramente la nostra disciplina attira molto e quello che mi lascia compiaciuto è che interessa un pubblico appassionato e competente. Qui c’è un sistema che permette al pubblico di votare i cavalieri e i risultati sono impressionanti, le percentuali che escono dalla tribuna sono assolutamente in linea con quelle dei giudici e questo dimostra che gli spettatori sono competenti. È una disciplina che attira perché comunque racconta delle storie di forza e determinazione: scoprire la tenacia di questi atleti è entusiasmante, vederli fare cose che nessuno si aspetterebbe è elettrizzante e questa sensazione affascina un numero sempre maggiore di persone”.

Ora dita incrociate e occhi puntati alle prove dei prossimi giorni, una medaglia d’oro l’abbiamo conquistata, ma i nostri ragazzi hanno tutte le carte in regola per conquistare altre soddisfazioni!