Un, due, tre…in sella! anche il Sant’Orsola fa ippoterapia

È partito il 16 marzo il nostro nuovo progetto di ippoterapia intitolato “Uno, due, tre… in sella”, rivolto a bambini e ragazzi in cura presso l’oncologia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna

Bologna, 10 giugno 2017 – È partito il 16 marzo il nostro nuovo progetto di ippoterapia intitolato “Uno, due, tre… in sella”, rivolto a bambini e ragazzi in cura presso l’oncologia pediatrica dell’ospedale S. Orsola di Bologna.

L’idea di un’attività di avvicinamento al cavallo rientra tra i percorsi di riabilitazione psicosociale in cui A.G.E.O.P. ha deciso di impegnarsi in maniera più incisiva. La riabilitazione psicosociale è fondamentale per il bambino che ha sperimentato la malattia e il tumore.

Perché dopo il cancro non si è più “come prima”. Si vorrebbe, con tutte le proprie forze, tornare alla normalità, ma non è semplice ridefinirla quando ci si sente profondamente trasformati. E ri-allinearsi ai propri coetanei e ri-adattarsi alla nuova situazione (o ai vecchi ritmi) è fondamentalmente un sentiero in salita.

La riabilitazione psicosociale agisce proprio in questa fase delicata per restituire fiducia e abilità al bambino, ponendo al centro la sua persona. Attraverso attività strutturate favorisce l’autostima, lo spirito di gruppo e le amicizie tra coetanei.

Un’opportunità straordinaria che include gli elementi di scelta, sfida, collaborazione, successo, riflessione, scoperta e, soprattutto, divertimento, tutti ingredienti fondamentali per “rimettersi in pista”.

Abbiamo realizzato il progetto “Uno, due, tre…in sella” con l’Associazione sportiva dilettantistica AIASPORT Onlus di Bologna che ringraziamo sentitamente anche per essersi fatta carico della copertura della metà delle spese necessarie alla realizzazione del progetto.

L’attività coinvolge 8 pazienti oncologici e privilegia finalità educativo-riabilitative, ricreativo-sportive, di socializzazione e di integrazione. Il percorso, che si svolge nella splendida cornice del circolo di equitazione “G.E.S.E.” a S. Lazzaro di Savena (BO), prevede 10 incontri, fino a maggio, con attività in piccoli gruppi, differenziata per fascia d’età (bambini di 8-10 e 11-14 anni). Al termine del percorso è prevista una festa finale, con giochi e merenda, aperta a tutti, bambini, genitori, volontari.

Abbiamo scelto l’ippoterapia perché offre ad ogni partecipante l’opportunità di sperimentare nuove possibilità, scoprendo modalità alternative di espressione, relazione e comunicazione attraverso il prendersi cura di un animale, il gioco, il divertimento, lo stare all’aria aperta a contatto con la natura e gli animali, l’essere insieme ad altri bambini, avendo come mediatore, compagno di gioco e di sport il cavallo.

Il progetto punta al benessere psico-fisico dei ragazzi, proponendo interventi mirati ad ampliare il loro orizzonte esperienziale e ad accrescere l’autostima, l’autonomia e la fiducia nelle proprie possibilità.

L’attività promuove e stimola la partecipazione, lo“sport per tutti”, configurandosi come attività inclusiva che al centro pone la persona e non il risultato.

In quest’ottica, la relazione fra bambino e cavallo si carica di significati e rappresenta un’importante esperienza che coinvolge molteplici competenze.

Sul piano fisico, si acquisiscono nuovi schemi motori e si sviluppano (o perfezionano) qualità come la coordinazione, l’equilibrio e la destrezza.

Sul piano emotivo e relazionale, il bambino impara a confrontarsi con la propria aggressività e vie- ne gradualmente “accompagnato” a prendere coscienza delle proprie paure; inoltre, accettare le regole dell’animale e del gruppo di pari, predispone all’ascolto e insegna il rispetto del prossimo e delle situazioni.

Il cavallo, quindi, assimilato a “medicina” straordinaria per le sue incredibili doti di sensibilità, ascolto e intelligenza; tuttavia, relazionarsi con un animale, impone spirito di adattamento all’ambiente e alle situazioni oltre a insegnare il “sapersela cavare” anche nei momenti complicati.

Particolare importanza, infatti, viene data ai momenti di accudimento del cavallo per stimolare la capacità di risolvere problemi e di affrontare positivamente situazioni impreviste e nuove. Inoltre, la responsabilità verso il “proprio” cavallo sviluppa nei ragazzi la capacità epimeletica (ovvero del prendersi cura di), primo passo nella direzione della maggiore empatia verso l’altro. Competenze importanti che, una volta acquisite, rimangono patrimonio di ognuno, potenzialmente applicabili a ogni situazione della vita.

I bambini e ragazzi sono seguiti, in tutto il percorso, dallo staff multidisciplinare e altamente qualificato di AIASPORT Onlus, con un rapporto educatore/utente di 1:2 inoltre è sempre presente un’operatrice di A.G.E.O.P. Menzione speciale va ai prota- gonisti a quattro zampe, sette splendidi cavalli, scelti per il carattere mite e mansueto, compagni di avventure dei nostri ragazzi.

Sono previsti momenti di incontro e verifica all’inizio, durante e alla fine del percorso affinché l’intervento sia il più possibile plasmato sulle specifiche esigenze dei piccoli pazienti oncologici.

Siamo molto contenti per come sta andando il progetto. I bambini e i ragazzi coinvolti si divertono e partecipano alle attività con grande entusiasmo. Anche dai genitori abbiamo avuto fin da subito restituzioni molto positive, poi… certamente vi terremo aggiornati.

Comunicato AGEOP