Un’Italia giovane alla conquista del Mediterraneo

Il momento è arrivato: mercoledì la squadra azzurra – tutta under 25 – tenterà l’assalto al podio dei Giochi sul terreno del Real Club de Polo di Barcellona…

Bologna, 25 giugno 2018 – Francesca Arioldi, Filippo Bologni, Giampiero Garofalo, Luigi Polesello, Matteo Leonardi: ecco la squadra azzurra che mercoledì 27 giugno tenterà di conquistare una medaglia ai Giochi del Mediterraneo. Ormai ci siamo: la diciottesima edizione delle Olimpiadi del bacino del Mare Nostrum ha già preso avvio a Tarragona (Spagna) e tra poco sarà l’ora dello sport equestre con il salto ostacoli che andrà in scena invece a Barcellona sul prestigioso terreno del Real Club de Polo. Il commissario tecnico azzurro Duccio Bartalucci ha selezionato per l’impegno una squadra giovane, composta tutta da under 25: poi dovrà decidere chi saranno i quattro titolari e chi la riserva. Francesca Arioldi monterà Loro Piana Celtic, Filippo Bologni Quidich de la Chavee, Giampiero Garofalo Scara Mouche, Luigi Polesello Panama Tame e Matteo Leonardi Marko Polo. Dopo la gara valida per la classifica a squadre che per l’appunto si disputa mercoledì 27, il 29 – venerdì – ci sarà la prova individuale.

Alla diciottesima edizione dei Giochi del Mediterraneo parteciperanno complessivamente ventisei nazioni (naturalmente non tutte a tutti gli sport) nelle trenta discipline previste dal calendario della manifestazione: Albania, Algeria, Andorra, Bosnia Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Kosovo, Libano, Libia, Macedonia, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Portogallo, San Marino, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia. Kosovo e Portogallo saranno presenti per la prima volta nella storia dell’evento.

Il medagliere ci vede al primo posto: l’Italia ha conquistato un totale di 49 medaglie delle quali 20 d’oro, 13 d’argento e 16 di bronzo. Dietro di noi la Spagna con 40 (11, 16 e 13), la Turchia con 25 (8, 6, 11), la Serbia con 14 (7, 5, 2) e la Francia con 29 (6, 10, 13). Da questo specchietto statistico risulta molto ben chiaro quale sia il nostro ruolo nella manifestazione e di conseguenza quale importanza vi attribuisca il Coni.

In realtà questa edizione dei Giochi si sarebbe dovuta disputare nel 2017, secondo il ritmo quadriennale che vede l’evento nell’anno successivo alle Olimpiadi (cadenza modificata a partire dal 1993: prima infatti si andava nell’anno precedente le Olimpiadi, ma poi molti comitati olimpici nazionali dichiararono non opportuno avere un impegno del genere proprio nell’ultimo anno precedente l’appuntamento olimpico): ma nel novembre del 2016 in Spagna si decise di posticipare di dodici mesi il tutto a causa della crisi politica ed economica di quel momento.

La prima edizione dei Giochi risale al 1951: l’idea venne all’allora presidente del comitato olimpico nazionale egiziano (nonché vicepresidente del Cio) Mohamed Taher Pacha che presentò il progetto durante le Olimpiadi di Londra del 1948 insieme al greco Ioannis Ketseas. Era un momento tremendo per la storia del mondo, quello: dopo i disastri di una tragedia come la seconda guerra mondiale soprattutto lo sport poteva svolgere un ruolo di grande significato sulla via  della pacificazione. Fu quindi Alessandria (in Egitto) a ospitare il debutto del nuovo evento: dieci Paesi, 734 concorrenti uomini. La quinta edizione, quella del 1967 a Tunisi, fu a sua volta storica poiché fu la prima aperta anche alle donne: ne furono presenti 38, contro i 1.211 uomini… L’Italia ha ospitato le edizioni 1963 a Napoli, 1997 a Bari e 2009 a Pescara.

L’ultima edizione, quella di Mersin in Turchia nel 2013, non ha visto la disputa delle gare dello sport equestre. Ecco quello che al proposito scriveva a quel tempo Enrico Perez in qualità di responsabile dell’ufficio stampa della Fise: “Il Coni ha confermato alla Federazione Italiana Sport Equestri che il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2013 (Mersin, Turchia 23/25 giugno) ha annullato tutte le competizioni equestri per problemi organizzativi, che non avrebbero permesso il regolare svolgimento delle stesse. La Federazione Italiana Sport Equestri già nello scorso mese di maggio aveva manifestato le proprie forti perplessità relative alla partecipazione, così come avevano fatto anche altri Paesi, in quanto il luogo in cui si sarebbero dovute svolgere le competizioni equestri non è una zona approvata dalla Comunità Europea per il trasporto di equini e, peraltro, un’area infetta dalla pesta equina. La partecipazione ai Giochi oltre a mettere a repentaglio la salute dei cavalli partecipanti, con un possibile contagio che nel 90% dei casi risulta mortale, avrebbe anche obbligato gli stessi equidi a una quarantena di 90 giorni. La eventuale permanenza in quarantena, al termine della quale i cavalli avrebbero fatto rientro in Italia, avrebbe, peraltro, ulteriormente compromesso la stagione agonistica dei cavalieri italiani. Anche la Fei aveva confermato l’esistenza del problema e attraverso il proprio Dipartimento Veterinario aveva cercato di contattare la Federazione Turca per provare a risolvere la situazione, ma essendo l’organizzazione di competenza del CIO non ha potuto fare altro e si è arrivati, così, alla decisione di annullare tutte le gare degli Sport Equestri per l’edizione 2013”.

Quindi l’ultima volta per l’equitazione ai Giochi del Mediterraneo è stata nel 2009 a Pescara (in realtà le gare dello sport equestre a Chieti): tra le squadre vittoria della Francia (Simon Delestre, Alexandra Francart, Julien Gonin, Olivier Guillon) davanti a Spagna e Grecia, con l’Italia in quinta posizione con Natale Chiaudani su Gratina, Giovanni Magaton su Fair Play, Paolo Zuvadelli su Iouri du Moulin e Gianni Govoni su Porn Star. Trionfo francese anche nella graduatoria individuale con tutto il podio tricolore: Simon Delestre oro su Melodie Ardente, Alexandra Francart argento su Rush, Julien Gonin bronzo su Sandro; miglior italiano Giovanni Magaton al 15° posto.

Per i colori azzurri tuttavia l’edizione del 2005 ad Almeria (Spagna) è stata decisamente migliore con un formidabile doppio oro! La squadra azzurra ha infatti vinto con Filippo Moyersoen su Napoli, Natale Chiaudani su Hariane d’Authieux, Roberto Arioldi su Lemato e Giovanni Magaton su Move On, mentre Arioldi ha trionfato centrando l’oro individuale in sella a Lemato davanti al francese Thierry Rozier e all’egiziano Karim El Zoghby. E prima ancora – a Bari nel 1997 – è stato Natale Chiaudani su Rheingold de Luyne a conquistare l’argento individuale infilandosi tra i francesi Michel Robert (oro) e Olivier Jouannetteau (bronzo), facendo seguito all’argento anche a squadre vinto da lui stesso con Rheingold, e poi Arnaldo Bologni su Lucilla, Emanuele Castellini su Giektoria e Roberto Arioldi su Paprika della Loggia (Francia oro, Spagna bronzo). Italia d’argento anche a Perpignan (Francia) nel 1993 con Valerio Sozzi su Gaston, Gianni Govoni su Imperial King, Massimiliano Baroni su Copper Lad e Arnaldo Bologni su Mokkaido (ancora Francia oro e Spagna bronzo), con il podio individuale conquistato da Govoni e Bologni per l’argento e il bronzo. Italia grande protagonista anche ad Atene 1991 con l’oro a squadre vinto da Giorgio Nuti su Elastique, Massimiliano Baroni su Kassandra, Emilio Puricelli su Dunja e Filippo Moyersoen su Dugano; poi Giorgio Nuti medaglia di bronzo nella graduatoria individuale.

Questi dunque gli ultimi venticinque anni di salto ostacoli ai Giochi del Mediterraneo. Adesso spetta ai ragazzi guidati da Duccio Bartalucci, giovani e pieni di entusiasmo, il compito di arricchire il già pingue medagliere italiano: forza azzurri… !