Wind of Passion: le dichiarazioni di Brambilla e Bernini

L’esposto e la nota diffusi da Movimento Animalista e M5S: per un incidente occorso nel 2011 alla Quintana di Foligno erano state condannate in 1° grado 10 persone, tra veterinari e altri addetti alla manifestazione

Perugia, 20 giugno 2017 – «Il sequestro del corpo dell’animale, l’esame autoptico anche per verificare la presenza di eventuali sostanze proibite e l’acquisizione dei filmati delle tv locali»: queste le principali richieste contenute nell’esposto del Movimento animalista alla Procura della Repubblica sulla morte del cavallo Wind of Passion, deceduto ieri nella clinica veterinaria dopo la caduta durante la giostra della Quintana di Foligno.

«Le manifestazioni fondate sullo sfruttamento degli animali – ricorda il Movimento in un comunicato – vanno abolite» e «in tale direzione il Movimento animalista si impegnerà con tutte le sue energie, sulla base del testo che l’on. Brambilla ha già presentato in Parlamento, con azioni di protesta sul territorio da parte dei militanti e con denunce all’autorità giudiziaria ovunque la barbarie si ripeta».

«Com’è accaduto ieri – continua il comunicato – al purosangue inglese, razza di cui sarebbe vietato l’utilizzo in manifestazioni che prevedono gare di velocità, morto di arresto cardiaco alcune ore dopo aver riportato la lesione agli arti anteriori correndo a folle velocità sul tracciato folignate: una morte che segue di circa quattro anni il decesso di Scheggia nel Vento, soppressa in silenzio due giorni dopo la caduta nella medesima manifestazione, e dovrebbe dimostrare a chi ancora non l’ha capito che la sicurezza dei cavalli in questo tipo di manifestazioni è soltanto una chimera». «D’altra parte – ricorda l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista – la Quintana ha già attirato l’attenzione della magistratura, in un processo che si è concluso con dieci condanne in primo grado, per la ‘spietata durezzà – osserva – del trattamento riservato ai cavalli, già durante la preparazione e nelle varie fasi della competizione». 

«Nel 2017, in ragione dei provvedimenti tecnici e normativi di cui disponiamo e che è d’obbligo mettere in pratica, non è accettabile la morte di un cavallo per il divertimento umano»: è quanto afferma, in una nota, il portavoce parlamentare del Movimento 5 Stelle, Paolo Bernini, il richiede «a gran voce» che la sua a proposta di legge a riguardo «sia presto calendarizzata poiché ritengo che le reiterate ordinanze in merito – osserva – siano uno strumento normativo inadeguato».

«Delle due l’una, o i provvedimenti del ministero della Salute – prosegue – sono insufficienti, o non sono stati messi in pratica. In ogni caso non si può più definire ‘incidentè la morte più che prevedibile di un animale, dal momento in cui sono ben noti i rischi ed i pericoli cui incorrono i cavalli in queste inutili ed obsolete manifestazioni.

La cosa più grottesca è che il 13 maggio si è tenuto proprio a Foligno un convegno sulla valutazione del rischio nelle manifestazioni popolari in cui vengono impiegati gli equidi. Inutile continuare ad organizzare convegni e a dissertare sui potenziali rischi, se poi non viene preso nessun provvedimento reale a tutela degli animali». 

Comunicati Ansa