Da Codogno, i cavalli al tempo del Coronavirus


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Lodi, 25 febbraio 2020 - Gloria Gatti è bruna, ha un carattere che ci sentiremmo di definire esplosivo e alleva cavalli Purosangue Arabi nel suo centro Chandra Arabians. A Codogno, per la precisione, che al momento è (suo malgrado) al centro della cronaca e dell'attenzione nazionale per essere uno dei due focolai di Covid-19, aka Coronavirus, il virus respiratorio che in Italia ha causato (dati alle ore 12 di oggi, dal sito del Ministero della Salute) 283 casi positivi, 7 deceduti e 1 soggetto guarito. Codogno al momento è zona rossa, isolato da un cordone sanitario dal quale gli abitanti possono entrare o uscire solamente dopo aver presentato una apposita richiesta di deroga, rilasciata solo per particolari urgenti necessità: ma come si vive con i propri cavalli all'interno di una zona in quarantena? Ce lo racconta Gloria, che esordisce: "A dire la verità adesso a Codogno sono tutti in giro a passeggio, con o senza mascherina", ci racconta con un sorriso. "Quindi in realtà la gente si sta frequentando di più che nei giorni normali, in cui tutti sono via per lavorare: secondo me i papà ne stanno approfittando per stare un po' con i figli che solitamente vedono poco" continua l'allevatrice, "e per noi le cose cambiano poco: stiamo sempre in cascina, prima come adesso, a curare i nostri cavalli". Ricadute negative? "Per il momento poche: ma è soltanto perché siamo in un periodo dell'anno comunque morto, non è ancora cominciata la stagione delle monte e ancora non sono arrivati i primi parti. Ma sarà un problema se la cosa si prolunga: per noi non poter ricevere i clienti e muovere i cavalli sarebbe un enorme problema perché ci impedirebbe di partecipare a show e gare che sono una parte fondamentale del nostro lavoro". Quando finirà questo blocco? "Non ne abbiamo idea: da quello che ho capito decideranno di settimana in settimana, al momento siamo nel limbo. Per noi che possiamo stare qui con i nostri cavalli non è un problema, le giornate sono come prima: li facciamo uscire, li alleniamo; e anche per chi sta bene è un po' una vacanza forzata ma tutto sommato niente di catastrofico. Discorso molto diverso invece per chi sta male o ha persone colpite in famiglia: speriamo di essere fortunati, e che finisca presto". Lo speriamo tutti: forza e coraggio. Qui il sito del Comune di Codogno dove, notiamo con gioia, nonostante l'epidemia non si è perso il gusto del sorriso.