Equidi arrivati a confisca definitiva: presentata interrogazione al Ministro della Salute


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Roma, 21 dicembre 2018 - E' stata presentata ieri dall'Onorevole Paola Frassinetti (FdI) una interrogazione al Ministro della Salute, Giulia Grillo, in merito ad una regolamentazione che consenta alle associazioni che si occupano di sequestri di cavalli di iscriversi in qualità di adottanti per gli equidi solo assegnati, e già arrivati a confisca definitiva nell’ anagrafe degli equidi.

Una risposta positiva permetterebbe a scuderie e privati che si mettono a disposizione di occuparsi inmodo più sereneo e stabile dei loro protetti: di seguito il testo del documento.

Interrogazione al Ministro della Salute Giulia Grillo 

Premesso che l'anagrafe equina è stata istituita dalla Legge n.200 del 1 agosto 2003 che affida la sua organizzazione e gestione ad A.S.S.I, regolamentata dal D.M. 29 dicembre 2009 emesso dal Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministero della salute e dal D.M. 29 settembre 2011 che ne definisce le procedure operative;

Riconosciuto che l'approvazione della legge 189 del 2004 per la tutela degli animali ha costituito un punto di partenza importante ma non ancora sufficiente per il recupero di equidi maltrattati in quanto non regolamenta la sostenibilità economica dell’azione di tutela dei privati e delle scuderie disposte a farsi carico degli equini nell’interesse collettivo.

Appreso che è in corso un riordino dell'anagrafe degli equidi, che coinvolge per competenza il Ministero della Salute;

Considerato che non vi è ancora alcun provvedimento per regolamentare con anagrafe gli equidi “già arrivati a confisca definitiva”;

Appurato che da anni le associazioni che si occupano di sequestri di cavalli chiedono una regolamentazione che consenta loro di iscrivere in qualità di adottanti gli equidi solo assegnati e già arrivati a confisca definitiva nell’ anagrafe degli equidi;

Ritenuto che non è più rinviabile l’adozione da parte del Governo di un Piano nazionale di azione che preveda il riconoscimento del ruolo sussidiario dell’accoglienza di privati, selezionati e vigilati dalle associazioni riconosciute tramite decreto per l’affidamento di equini da sequestro e confisca;

Rilevato che un provvedimento come sopra consentirebbe di colmare un grave vuoto normativo e dare un futuro più certo agli animali e alle associazioni adottanti;

Si interroga il Ministro della Salute su quali azioni intenda intraprendere per colmare questo vuoto normativo e nel contempo lo si invita a procedere all’identificazione di strutture operative territoriali riconosciute per l’affido degli equidi da sequestro, con conseguente sostegno economico alle strutture, derivante dalle sanzioni pecuniarie di cui già alla legge 20 luglio 2004, n. 189.

LA SITUAZIONE ESISTENTE e dettaglio normativa:

Il provvedimento nel dettaglio dovrebbe:

- Approvare una modifica, il divieto di messa all’asta degli equidi arrivati a confisca e mantenuti in esclusiva da privati per tutto il periodo del sequestro.

- Inserire strumenti normativi univoci che garantiscano, nel caso della necessità di togliere gli animali all’indagato, e di darli a privati che li mantengano, li svincolino dai processi che possono durare anche più di dieci anni (per esempio, deposito cauzionale per cessione definitiva degli animali) e con esiti imprevedibili (ad esempio, prescrizione).

- Dare modo agli equidi sequestrati e affidati a terzi di avere di diritto un libretto identificativo che permetta loro una più corretta tracciabilità sia di movimentazione che di ricettazione farmacologica, perché spesso i libretti originari sono trattenuti dalla autorità che ha fatto il sequestro, di fatto privando l’equide di un documento riconoscitivo che serve all’animale per la registrazione corretta dei farmaci e per avere una vita dignitosa e significativa.

- Se non si è potuto provvedere alla confisca immediata in quanto beni deperibili, permettere almeno l’acquisizione della proprietà dell’equide da parte dei custodi giudiziari a confisca dell’animale, previa sottoscrizione di una dichiarazione di volontà di possesso e ri-verifica, da parte delle associazioni riconosciute, dell’idoneità alla custodia e alla cura a tempo indeterminato dell’equino arrivato a confisca definitiva.