Una bellissima scoperta: Michi Grassi e i suoi cavalli

Un artista romano che è entrato da poco nel mondo dei cavalli ma nei suoi ritratti sa coglierne le sfumature più sensibili: Michi Grassi

Mangus del Sole, dipinto di Michi Grassi
Roma, 6 aprile 2021 – Avete presente quando vi sembra di arrivare un attimo prima degli altri, e quella frazione di anticipo vi regala un’emozione sottile sottile, quasi impalpabile?

Ecco, per noi Michi Grassi è una di queste emozioni.

Nel dicembre scorso ha vinto il Premio speciale Kep Italia per Friesian Light in the Dark nella speciale edizione di Fieracavalli Verona on-line, diversi Vip dell’equitazione stanno dando da fare ai suoi pennelli.

Ma noi ve lo avevamo  presentato sulle pagine di Cavallo Magazine nel luglio 2020: e ci fa piacere pensare di avergli portato un po’ fortuna.

Michi Grassi è un giovane artista romano che ha da poco cominciato ad interessarsi al mondo dei cavalli, e da subito si è distinto per un tratto estremamente personale e un talento di sapore moderno ma con solide radici nei classici dell’arte figurativa.

Ama e ha studiato in modo minuzioso il Caravaggio (il primo vero precursore della fotografia, a ben guardare) il cui dipinto “La conversione di San Paolo” è stato un po’ la causa di questo suo interesse per il mondo dell’equitazione.

“Ero andato a guardarlo nella basilica di Santa Maria del Popolo, a Roma, dove è conservato” ci spiega Grassi “e mi ha colpito tantissimo, così moderno e potente: mi si è accesa una lampadina e ho pensato che dovevo provare assolutamente a dedicarmi ai soggetti equestri, così capaci di trasmettere emozioni diversissime tra loro”.

Perché è proprio l’emozione, il calore della vita che si legge negli occhi dei suoi cavalli a caratterizzare i ritratti di Michi: una scintilla che scalda la statuaria atleticità dei modelli resi in modo così minuziosamente dettagliato dagli infiniti tratti di pennello di questo pittore il cui stile viene definito mimetico/realista, una corrente distinta da quell’iperrealismo che sovente blocca in una specie di algida freddezza gli occhi di chi lo osserva.

Sarà che Grassi per primo parte dalle intense sensazioni che gli ispirano i cavalli: “Ho montato per qualche anno: mi piace stare a contatto con loro e con la libertà, la potenza che si respirano accanto a queste creature magnifiche”. Ma non solo: “Sono capaci di esserci vicini in tanti modi: ad esempio un amico maniscalco che aveva scoperto di avere un tumore, fino a che non è guarito dalla malattia, si è accorto che uno dei suoi “clienti” particolarmente aggressivo non tentava più di morderlo. Aveva empaticamente capito che lui aveva un problema e si comportava di conseguenza, lasciandogli la tranquillità di lavorare con lui serenamente”.

Un altro dei temi cari a Michi Grassi sono il mare e le onde.

“Mi piace il mare, sono di origine tarantina e mi è rimasto dentro. Amo particolarmente dipingerlo quando è mosso, mi ispira inquietudine ma allo stesso tempo un senso di libertà con quei cavalloni che si alzano e si rincorrono. Una sensazione di dinamismo che ritrovo sempre anche nei cavalli: riesco a immaginarli benissimo insieme, mi sembrano quasi raccontare le stesse cose”.

Ed è sull’onda di questo sentire che Grassi si è lanciato nel mondo dell’ippica e dell’equitazione: con il ritratto del Purosangue Inglese Enable (due volte primo all’Arc de Triomphe, tra le altre corse) colto in una delle sue tredici vittoriose galoppate, con quello intitolato “Regina del Polo” dove la protagonista è Ginevra d’Orazio.

Ma anche con i dipinti che proprietari innamorati dei loro compagni gli hanno commissionato e in cui lui ha colto l’anima più vera di ognuno: la potenza luminosa del solo apparentemente oscuro “Black Beast”, o la dolcezza materna di “Rainbowlight, la rinascita”.

“Quest’ultimo quadro l’ho dipinto durante il lockdown causato dal Coronavirus: è quasi iperrealista nello stile, ma i colori sono quelli dell’arcobaleno. Rappresenta una fattrice araba, forte ma tenera allo stesso tempo e per sua stessa natura fiduciosa, capace di dare la vita e proteggerla allo stesso tempo guardando con ottimismo al futuro. E consapevole del fatto che tutto serve, che anche i momenti più difficili hanno qualcosa da insegnarci e che possiamo riemergere dalle tenebre, proprio come lei”.

Siamo quindi lieti di contribuire a far conoscere questo artista alla gente di cavalli: un talento nuovo, uno sguardo diverso sul nostro universo che con i suoi pennelli riesce a farci cogliere nuove sfumature di quel mondo che amiamo così tanto.

Quello dove galoppano i nostri cavalli, così dolci e così forti allo stesso tempo.

Come nasce un quadro di Michi Grassi

Grassi lavora spesso su commissione, basandosi anche su immagini fotografiche fornite dal committente. Nella prima fase si concorda il risultato che si auspica ottenere, mi avvalgo molto di Photoshop per apportare cambiamenti al colore e alle luci, o modificando la composizione. Propongo delle anteprime del dipinto al cliente che partecipa così attivamente al processo creativo, Amo farmi raccontare le qualità del cavallo per cercare di comprenderne il carattere, in maniera che possa poi raccontarne anima e storia attraverso il dipinto. Durante l’esecuzione dell’opera condivido i working progress con il committente per fargli vivere l’emozione connessa alla creazione pittorica, ossia come il dipinto prende vita e man mano si incarna nel suo prezioso amico equino.

Il sito dell’artista