Sogni e Cavalli: con Utabor, Kocis e Catapulta tutto diventa più bello

Nata come organizzazione di volontariato è stata fondata nel febbraio 2001 dai genitori di 15 ragazzi disabili e dei volontari che li seguivano

Uno dei mediatori terapeutici di Sogni e Cavalli
Pavia, 14 febbraio 2022  – Utabor, Kocis e Catapulta sono diventati come degli amici, trasformando la quotidianità di bambini disabili, ancor più difficile per le restrizioni della pandemia, in qualcosa di speciale.
Dare un aiuto concreto, attraverso il rapporto con i cavalli, alle famiglie con persone con disabilità: è stata l’idea del progetto ‘Come in Go out’ Dentro e fuori da una nuova quotidianità realizzato dall’associazione pavese ‘Sogni e cavalli’, insieme all’organizzazione ‘Arcobaleno dei sogni’ e con la sezione di Pavia della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).
Trasformare i sogni in realtà è stato possibile grazie anche al cofinanziamento di 20mila euro della Fondazione comunitaria della provincia di Pavia, tramite fondi territoriali messi a disposizione da Fondazione Cariplo.
“Siamo un’associazione di solidarietà sociale e familiare – spiega la presidente di ‘Sogni e cavalli‘, Maria Elena Rondi – impegnata nel campo della riabilitazione e degli sport equestri adattati e integrati. La nostra attività si rivolge a minori e adulti con disabilità, in situazioni di fragilità socio-economica come nuove povertà, dipendenze, esiti di procedimenti penali e amministrativi, ma anche a persone normodotate che vogliono accostarsi alla natura e al mondo dei cavalli in un ambiente sano e paritario”.
Nata come organizzazione di volontariato e poi trasformata in Associazione sportiva dilettantistica (Asd), è stata fondata nel febbraio 2001 dai genitori di 15 ragazzi disabili e dei volontari che li seguivano.
Il ventennale della fondazione è stato dunque festeggiato lo scorso anno in piena pandemia, ma proprio le aumentate difficoltà delle famiglie con al loro interno persone e in particolare bambini disabili, nei periodi di lock-down e di graduale allentamento delle restrizioni, sono state l’occasione per il progetto ‘Come in Go out’.
La sede operativa in località Scarpone a Pavia è quindi diventata, in particolare dal periodo di chiusura estiva delle scuole, il luogo in cui accogliere bambini e adulti con disabilità, per una nuova quotidianità fatta di sorrisi, cavalcate all’aria aperta, esercizi e attività capaci di rendere protagonisti chi li svolgeva.
Con cavalli e pony che diventando i nuovi amici da accudire hanno trasformato le giornate dei bambini con disabilità. 
 
Agenzia di Stefano Zanette