Arezzo: cavallo della giostra positivo ai test dell’anemia infettiva

Per gli altri il test è negativo ma costretti in quarantena. Il quartiere Santo Spirito ricovererà il cavallo positivo in una struttuttura ad hoc

Da La Nazione

Arezzo, 2 giugno 2016 – Un cavallo positivo al test di anemia infettiva e il rischio di rimanere fuori dalla Giostra. E’ l’amara conferma che arriva dal rettore di Porta Santo Spirito Ezio Gori alla notizia che vi avevamo anticipato.

“Abbiamo compiuto le analisi in base alla nuova normativa ed è stata rilevata solo su uno dei nostri soggetti una positività, confermata anche dal successivo test di verifica compiuto a Roma.  Il cavallo è stato posto sotto a sequestro ed isolato, senza più avere alcun contatto con i restanti cavalli nelle nostre scuderie”.

Negativi i test sugli altri cavalli ma non possono uscire dalle scuderie. “Siamo in contatto con un’associazione specializzata nel ricovero di soggetti colpiti da questo tipo di anemia infettiva evitando così l’abbattimento dell’animale”.

La malattia si chiama Anemia Infettiva di origine virale degli equini per oltre il 90% dei casi decorre in modo inapparente, senza sintomi clinici e senza alterazione dei valori ematici di riferimento. Nella restante percentuale può avere una sintomatologia acuta ma più spesso cronica. Si trasmette attraverso insetti ematofagi (in particolar modo tafani) oppure per via iatrogena, negli Usa si sostiene che la forma di contagio sia quasi esclusivamente quest’ultima.

La trasmissione avviene da animali che hanno una forma acuta in quanto in questi casi la viremia è alta. L’incubazione per la produzione di anticorpi nel soggetto varia da 35 a 45 giorni. Il  Ministero della Salute, attraverso il piano per la sorveglianza ed il controllo dell’anemia infettiva degli equidi, ha previsto l’obbligo del test.

E per la Giostra? Il rettore della Colombina rammaricato conclude: “Pur consapevoli della pericolosità praticamente nulla del contagio in queste condizioni il Quartiere, in assenza di soluzioni alternative condivise con le autorità competenti, sarà costretto ad entrare in piazza solo con la compagine dei figuranti ma senza poter partecipare alle carriere con i propri giostratori”, conclude Ezio Gori.

Bandiera bianca? E’ davvero presto per dirlo. La combattività del rettore e del quartiere sono talmente alte che davvero tutte le strade saranno imboccate per evitarlo. Fino alla probabile scelta di correre ai ripari procurandosi altri cavalli, mossa che secondo i bene informati sarebbe già a buon punto. Anche perché è l’anno delle tre Giostre, una delle quali straordinaria: è immaginabile che possano corrersi a tre? Davvero no.

Intanto sarebbe stato risolto il problema degli allenamenti, dirottando su una sede sostituitiva al campo di San Marco. Questo per evitare che l’infezione non si propaghi anche agli eventuali nuovi animali, a quel punto rischiando seriamente di compromettere la partecipazione degli alfieri gialloblù alla manifestazione.

Che così per uno dei plurivincitori degli ultimi anni si fa in salita, anche se potrebbe essere l’ennesima sfida che invece carica i suoi cavalieri, i “ragazzi terribili” Cicerchia e Scortecci che hanno rinverdito i grandi successi della Colombina.