Crudeltà e cronaca: febbraio un mese da dimenticare

Febbraio all’insegna della crudeltà. In questi ultimi dieci giorni sono state diverse le notizie di cronaca riguardanti atti crudeli nei confronti di numerosi cavalli. Da Torino a Roma fino ad arrivare in provincia di Messina, da nord a sud persone senza scrupoli hanno fatto del male a cavalli innocenti.

Bologna, 1 marzo 2018Febbraio all’insegna della crudeltà. In questi ultimi dieci giorni sono state diverse le notizie di cronaca riguardanti atti crudeli nei confronti di numerosi cavalli. Da Torino a Roma fino ad arrivare in provincia di Messina, da nord a sud persone senza scrupoli hanno fatto del male a cavalli innocenti.

Era il 19 febbraio quando, finalmente dopo anni di appelli di numerose associazioni, i Carabinieri della Stazione di San Vittorio Romano e della Stazione Forestale hanno sequestrato 59 tra cavalli, asini, muli e bardotti, da un allevamento a Lunghezza, periferia di Roma, di un 65enne italiano denunciato per uccisione e maltrattamento di animali.

Una sorte “fortunata” anche per i 47 cavalli sequestrati lo scorso 26 febbraio nel Comune di Ponzano Romano, affidati poi in custodia al Comune stesso dai Carabinieri Forestali della Stazione di Sant’Oreste in collaborazione con la Asl Veterinaria di competenza.

Grazie all’intervento delle istituzioni 106 cavalli a rischio si sono salvati. Se le forze dell’ordine avessero ritardato anche di poco i loro blitz sicuramente questo numero sarebbe stato sensibilmente più basso viste le condizioni igieniche e di malnutrizione in cui riversavano gli animali al momento del sequestro.

Non c’è stata alcuna fortuna, invece, nel destino di altri tre cavalli protagonisti di orribili fatti di cronaca apparsi nei giorni scorsi nelle edizioni locali di Torino e Messina.

A Torino un cavallo è stato ritrovato morto e mutilato martedì scorso nelle vicinanze del campo nomadi di strada Aeroporto durante una normale ricognizione di una pattuglia della polizia. Secondo le prime ricostruzioni il cavallo sarebbe stato un esemplare giovane proveniente da un allevamento, tuttavia le dinamiche dell’accaduto devono ancora essere ufficializzate dagli inquirenti. Le indagini sono in corso e dati i chiari segni di tortura è caccia al colpevole.

Dopo i fatti del nord e centro Italia, episodi di crudeltà arrivano anche dalla Sicilia dove, nella notte tra venerdì e sabato scorso, all’interno di un’azienda zootecnica nelle campagne di Pagliara un cavallo è stato ucciso e un altro è stato ferito da colpi di arma da fuoco. Le indagini affidate ai Carabinieri di Mandanici, guidati dal Maresciallo Rosario Carrolo, e ai militaria della Compagnia di Messina Sud, guidata dal Maggiore Paolo Leoncini, sono alla ricerca del colpevole. La pista è quella di un atto di intimidazione nei confronti dell’allevatore dei due cavalli, un ventisettenne di Mandanici, che ha denunciato l’accaduto subito dopo l’inquietante e triste scoperta.

Un numero troppo elevato di casi di violenza contro gli animali, in uno spazio temporale veramente breve, sono un chiaro segnale d’allarme. Episodi di questo tipo devono essere puniti in modo esemplare per scongiurare imitazioni e la diffusione della credenza che far male agli animali non porti a conseguenze forti. Con le elezioni alle porte si spera realmente che il nuovo governo possa prendere posizioni rigide riguardo a questi orribili crimini che, in fondo, non sono altro che un preludio di crudeltà ancora maggiori.