Hickstead: firma Whitaker sul Derby

Il giovane William riporta il cognome di famiglia al vertice della prestigiosa gara dopo il successo ottenuto dallo zio John nel 2004; Luca Moneta chiude bene al quinto posto

Hickstead, giugno 2016 – Una gara ricca di fascino, storia e tradizione, una gara difficile, faticosa e che richiede una grande capacità di adattamento da parte di cavalli e cavalieri a situazioni che ormai si trovano quasi esclusivamente su questo campo. Una gara che può rivelarsi anche pericolosa se affrontata senza la dovuta perizia e competenza tecnica. Forse proprio tutte queste caratteristiche riunite insieme fanno sì che ormai si tratti di una competizione poco sentita dalla maggioranza dei cavalieri europei: prova ne sia che quest’anno gli ‘stranieri’ rispetto ai britannici e agli irlandesi sono stati solo cinque su un totale di trentaquattro partecipanti. Forse si potrebbe anche considerare un po’ anacronistico tutto ciò, se non fosse che in Gran Bretagna e in Irlanda si tratta di un evento che rappresenta ancora oggi uno trai più ambiti traguardi agonistici dell’intera stagione. E comunque, al di là di tutto, i concorrenti – chiunque essi siano – che terminano bene il Derby di Hickstead possono senz’altro dire di essere veri cavalieri: viceversa non si arriverebbe a tagliare il traguardo finale… Quest’anno il successo è stato colto da William Whitaker, uno dei componenti questa ormai enorme e storica famiglia dello sport equestre britannico (nato nel 1989, figlio di Ian, dunque nipote di John, Michael e Steven), in sella a Glenavadra Brilliant: unico concorrente ad aver terminato senza errori il difficile percorso, pur se penalizzato di un punto per aver superato il tempo massimo. Essendo la formula di gara a barrage (e non mista) chi gli è rimasto alle spalle è stato classificato ex aequo sulla base delle sole penalità. E dopo Harriet Nuttall su A Touch Imperious, Richard Howley su Chinook, Billy Twomey su Diaghilev tutti al 2° posto con 4 penalità, ecco il nostro Luca Moneta che sul ‘vecchio’ Neptune Brecourt ha chiuso con due errori al 5° posto (ex aequo con altri quattro concorrenti), unico non irlandese e non britannico nei primi quattordici. Va sottolineato che dei trentaquattro partenti sei sono stati eliminati e sette ritirati. Ecco perché – calcolando tutto – la prestazione del cavaliere azzurro e del suo compagno di gara non può che dirsi estremamente positiva.

26 giugno 2016