Jump Festival: facciamo un salto in Costa Azzurra

Domenica scorsa all’ippodromo di Cagnes-sur-Mer si sono conclusi i sei giorni d’autunno dedicati al salto ostacoli: e che bello rivedere in campo Michel Robert…

Milano, ottobre 2015 – E’ appena terminata la puntata autunnale del Jump Festival di Cagnes-sur-Mer, e già ci mancano: la luce piena che si riflette dal mare, il clima delizioso che fa dimenticare i maneggi coperti delle nostre latitudini, l’aria easy negli occhi delle persone e lo chic profondo che possiede tutto quello che è veramente fatto da e per i cavalli, soprattutto quando non viene snaturato in status-symbol che di equestre conservano si e no il ricordo.

Anche quest’anno una folta delegazione italiana tra i partecipanti, comitato Fise Lombardia in testa che ha portato qui i suoi binomi più interessanti: un bel modo di concludere la stagione, che non c’è niente come andare lontano da casa per sentirsi tutti squadra e un po’ più rilassati, lontani dalle solite beghe nazional-federal-sportive. 

Ci portiamo dietro molti ricordi e vogliamo condividerli con voi – date un’occhiata alla nostra gallery e potrete farvi un’idea di questa esperienza in Costa Azzurra: i bei risultati di Emanuele Massimiliano Bianchi, i sorrisi di tanti nostri ragazzi che hanno fatto bella figura qui a Cagnes portando a casa coppe, coccarde e piazzamenti – e anche una cavallina saura di nome Nebula, che la potresti scambiare per un pony e vola sugli ostacoli che è una bellezza montata in modo impeccabile dalla sua Vanessa Norblin. Le due qui a Cagnes hanno conquistato 5 vittorie e 3 secondi posti, roba da embargo se non fosse che guardarle disegnare i percorsi è una vera gioia per gli occhi.

Per la cronaca il Gran Prix CSI2 de L’Etriere de Barbossi (categoria a tempo con jum-off, 145 cm) è stata vinta da Ferme Charles Henri e Sacre Coeur: ma gli occhi erano puntati tutti su Michel Robert, che dopo il ritiro del 2013 ha felicemente cambiato idea ed è tornato a montare in concorso, con la stessa classe di sempre.

Ma soprattutto vogliamo insistere sull’idea di condivisione degli spazi nati per i cavalli, tra le varie discipline equestri ed ippiche: l’Ippodromo della Costa Azzurra è un caso di studio importante, la scorsa estate a Varese c’è stato un passo in questa direzione ma c’è ancora tanto da fare. 

Vi riportiamo sotto un articolo comparso su Cavallo Magazine questa primavera, che vuole descrivere la fantastica sinergia tra equitazione e ippica che prende vita qui a Cagnes dove trottari, galoppatori e cavalli da salto ostacoli convivono allegramente per 365 giorni l’anno, con tutti i vantaggi in termini di professionalità ed economia che potete immaginare: buona lettura!

Alice nell’ippodromo delle meraviglie, o di come i cugini d’oltralpe riescano a far vivere luoghi che da noi stanno morendo

testo e fotografie di Maria Cristina Magri

Proprio vero che i cavalli ti portano a scoprire sempre qualcosa di nuovo: di te stesso principalmente, ma anche di situazioni e luoghi che senza di loro non avresti avuto la fortuna di conoscere.

Mettete ad esempio il Jump Festival di Cagnes-sur-Mer, che si è tenuto dal 24 marzo al 5 aprile scorsi in Costa Azzurra: noi ci siamo arrivati seguendo una carovana di amici che partecipava a questo concorso, una delle cavalle del team si chiama Alice e l’abbiamo scelta come aggancio per farvi subito quanto ci sia piaciuta l’esperienza.

Tanto per cominciare, la location: un posto fatto apposta per i cavalli – pensato progettato e costruito per loro – un ippodromo, insomma. Bella forza direte voi, certo che lì le cose sono a misura di equino atleta: ma da noi in Italia quante volte avete visto un concorso di salto ostacoli organizzato dentro un ippodromo? Andando a memoria ci sembra che sia stato fatto solo un tentativo a Follonica, qualche anno fa, purtroppo rimasto senza seguito.

Eppure è così logico: una grande, specializzatissima struttura dove grazie a un po’ di buon senso e ad una ottima organizzazione logistica (che qui a Cagnes-sur-mer è opera di Jean Gallo, vera macchina da guerra per questo genere di cose) si riesce a inserire in calendario anche un Jump Festival che dura due settimane e attira cavalieri da tutta Europa.

Un modo per ammortizzare al meglio i costi fissi comunque esistenti, che diventano più leggeri se suddivisi tra più realtà; una maniera di attirare un pubblico diverso che si aggiunge a quello solito dando un bel respiro alle attività commerciali situate al suo interno (bar, ristoranti, self-service nonché clinica veterinaria, maniscalchi e via dicendo), che si vedono entrare in casa 1500 persone al giorno per quindici giorni consecutivi.

In Irlanda, paese non soffre la carenza di attenzione agli eventi equestri da parte del pubblico, stanno intraprendendo una strada simile: portano il salto ostacoli negli stadi dedicati alle corse dei cani.

Riusciremo anche noi a copiare questa ottima idea, condividere tra differenti discipline legate al cavallo uno spazio comune che verrà così riqualificato da una maggiore frequenza di eventi?

Noi ci speriamo, perché l’esempio di Cagnes-sur-Mer ci è piaciuto davvero molto – Alice compresa ovviamente, deliziata dalle lunghe sgambate sul turf di una vera pista da galoppo: perché ogni tanto ogni cavallo ha bisogno di sentirsi un po’ Purosangue, par Bleu.

L’Hyppodrome de la Côte d’Azur

Nove piste: dalla più esterna molto morbida con grande prevalenza di tessuto-non-tessuto nella composizione del fondo a quella in sabbione pesante per “fare i muscoli” ai cavalli da galoppo e poi in sabbia e terra di varia durezza riservate ai trottatori, passando per quelle in erba con e senza ostacoli per il galoppo. Al centro due aree circolari per le gare di salto ostacoli e due campi prova: la mattina presto galoppatori e trottatori si allenano tranquillamente, un addetto alla sicurezza controlla il passaggio di pedoni e binomi che tagliano verso i campi in sabbia del concorso e l’abbondanza di piste regala a tutti lo spazio necessario per lavorare, ognuno secondo le sue necessità. Bellissimo vedere l’entusiasmo dei cavalli da sella che per la prima volta mettevano gli zoccoli sul turf: orecchie dritte, voglia di andare, un cambiamento della routine molto apprezzato anche da loro. Plus impagabile il paesaggio: mare aperto da una parte, colline ricche di paesini medioevali dall’altra e le Alpi Marittime come sfondo, ancora bianche di neve a fine marzo che contrastano con il sole dolce della primavera in Costa Azzurra.

Cagnes-sur-Mer

48.605 abitanti, 8 chilometri da Nizza, un ippodromo molto famoso per il suo Gran Criterium de Vitesse per trottatori attaccati (vinto da Varenne nel 2002 e 4 volte consecutive dal mitico Ourasi), l’onore di avere ospitato per anni il pittore Pierre-Auguste Renoir: questa è in breve Cagnes-sur-Mer, piccolo comune della Costa Azzurra che ha avuto la forza di limitare al massimo lo scempio immobiliare nel suo territorio. Sul lungomare quasi solamente le piccole case basse tipiche del luogo, un piccolo porto delizioso e ancora molto amore per la pesca, un tempo unica risorsa economica della sua gente: il sabato mattina alle sette sulla spiaggia davanti al paese viene tirata su una rete da pesca apposta per far provare a bambini e ragazzi l’emozione di un lavoro così antico, che richiede l’aiuto di tutti per essere portato a termine con un fatica ragionevole.

21 ottobre 2015