Palio di Siena e sicurezza: “Perché non tornare all’antico con i cavalli da tiro?”

Con animali solidi e lenti, suggerisce il presidente del Pae Stefano Fuccelli, non ci sarebbe il rischio di incidenti e sarebbe mantenuta la tradizione

Roma, 29 luglio 2015 – Palio di Siena, oltre 50 cavalli morti dal 1970, più di uno all’anno. Questi sono i numeri che caratterizzano la giostra equestre di origine medievale più famosa al mondo, riferisce una nota del Partito animalista europeo. “Nonostante una serie di misure speciali per garantire la salvaguardia dei cavalli prima, durante e dopo la corsa adottate dal Comune di Siena dal 1999, dalla messa in sicurezza dei luoghi (potenziamento delle protezioni con materassoni presenti alla curva di san Martino allestita con una barriera di protezione ad alto assorbimento in pvc, innalzamento del parapetto alla curva del Casato) ad una commissione di veterinari specializzati  nominata dalla Giunta comunale, dal controllo antidoping degli equidi alla previsita sanitaria obbligatoria per le analisi ematochimiche, al fine verificare il divieto di somministrazione di sostanze ad attività stimolanti e depressanti ed anestetici locali, all’alcol-test per i fantini e nonostante la realizzazione di una pista identica per forma e pendenza a Piazza del Campo destinata alle corse di addestramento obbligatorie per i cavalli che parteciperanno al palio, gli incidenti mortali continuano a verificarsi a conferma dell’imprevedibilità e della loro inevitabilità”, prosegue il comunicato del Pae.

“Le nostre proteste e critiche sono volte unicamente alla strage di cavalli deceduti od abbattuti a seguito delle carriere, questo non significa abolire il Palio di Siena, che nel tempo, tra l’altro, ha cercato di migliorarsi adottando protezioni speciali sulla pista e creando un pensionato per i suoi cavalli. Chiediamo però, al fine di tutelare la salute ed il benessere degli animali (i cavalli in lizza, troppo fragili e veloci, quindi sottoposti a sollecitazioni sbagliate e pericoli evidenti), che si ritorni alle origini della corsa, facendo competere solo cavalli da tiro, solidi e lenti. Strutture robuste e velocità ridotta escluderebbero il rischio di incidenti, recuperando la tradizione più antica”, suggerisce il presidente del Pae, Stefano Fuccelli. 

“La Commissione sanitaria di vigilanza dovrà essere terza per evitare conflitti d’interesse (ultimo episodio lo scandalo del microchip sostituito). Resterà tutto inalterato all’interno delle Contrade comprese le rivalità, gli sfottò e sbeffeggiamenti tra le stesse ed i festeggiamenti in caso di vittoria con cortei e cene nel proprio territorio. Qualche minuto in più per correre la carriera non cambierà assolutamente nulla alla tradizione paliesca”, aggiunge il presidente del Partito animalista europeo. “Una proposta che dovrebbe essere accolta positivamente e perorata da tutti i contradaioli visto che in ogni dove professano un amore viscerale verso gli equidi suffragato dall’assenza di macellerie equine su tutto il territorio senese. Chiediamo pertanto al sindaco di volere valutare tale iniziativa proposta unicamente per tutelare la salute dei cavalli e non certo per boicottare lo storico Palio”, conclude Fuccelli.
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Fonte QN