Rio 2016: la Francia vince l’oro olimpico!

Oggi la finale a squadre ha proposto una gara meravigliosa, appassionante e coinvolgente che ha dato il successo a una rappresentativa capace di essere più forte della sfortuna

Bologna, agosto 2016 – Lo sport sa mettere in scena storie che perfino a tavolino sarebbero difficili da inventare. La Francia arriva a Rio e comincia a essere martoriata dalla sfortuna: Ryan des Hayettes – uno dei due cavalli-star della squadra, montato da Simon Delestre – viene messo ko da un leggero infortunio prima ancora che le danze comincino, quindi si deve ricorrere alla riserva (e che riserva, poi si vedrà… ); poi arriva la colica di Flora de Mariposa (Penelope Leprevost) – l’altra cavalla-star della squadra – la sera prima della prima manche della gara a squadre, poi fortunatamente risolta; quindi nella prima manche della gara a squadre ricevendosi da un largo Flora inciampa e sbalza di sella la sua amazzone, che cade e viene eliminata. Sembra un inizio da brivido, invece è il prologo di uno dei più grandi successi del salto ostacoli transalpino: medaglia d’oro olimpica! Una vittoria fenomenale costruita grazie alle altrettanto fenomenali prestazioni di Kevin Staut su quel Reveur de Hurtebise che certo non poteva essere considerato come il miglior soggetto della squadra ma che alla fine ha chiuso con due percorsi netti favolosi; di quello straordinario combattente che è Roger-Yves Bost, che con il coltello tra i denti portava Sydney Un Prince a chiudere ieri e oggi senza errori agli ostacoli e con solo un punto di penalità sul tempo in ciascuna manche; della leggiadra e meravigliosa Penelope Leprevost, che dopo tutte le vicissitudini vissute e superate, ieri sfornava un percorso netto incantevole e oggi poteva addirittura permettersi il lusso di non partire; e infine una vera nota di grandissimo merito per Philippe Rozier, che su Rahotep de Toscane entrava in gara da riserva e partendo per primo trasferiva alla squadra una grande sensazione di sicurezza con un errore ieri e soprattutto un solo punto di penalità oggi quando la battaglia sportiva era davvero determinante. Una vittoria meravigliosa, emozionante, sofferta, ottenuta da cavalieri di gran classe, con una squadra che ha sfoggiato bellezza, forza, determinazione, bravura, unione e soprattutto cavalli perfettamente pronti per affrontare l’impegno olimpico. Uno spettacolo. Ma spettacolari anche le vicende vissute alle spalle dei vincitori. Gli Stati Uniti che arrivano all’argento costretti a fare a meno oggi di una pedina fondamentale come Elizabeth Patton Madden e Cortes (peraltro ieri due errori) e con il vincitore del Gran Premio Roma 2016, McLain Ward su Azur, autore di un formidabile doppio netto emulato da Kent Farrington su Voyeur (oggi un punto per il tempo): se gli Usa avessero potuto giocare la carta Cortes chissà come sarebbe finita… ma lo sport si fa senza i se e senza i ma. E poi il colpo di scena: barrage per la medaglia di bronzo tra Canada e Germania… ! Parlando della Germania non si può tacere della sontuosa Olimpiade giocata da Meredith Michaels Beerbaum su Fibonacci, pur con le pesanti 5 penalità di quest’oggi (ma non determinanti, alla fine: se anche fosse stato zero la medaglia sarebbe stata d’argento ma non d’oro): schierata inizialmente nel ruolo di riserva con suo grande disappunto (eufemismo), l’amazzone tedesca è entrata in squadra a causa dell’infortunio del cavallo di Ehning, Cornado, dovendo quindi non solo rivelarsi all’altezza del compito ma anche dimostrando che le sue rimostranze e quelle di tutto il suo entourage erano perfettamente giustificate. Un compito difficile, di grande responsabilità, di notevole stress emotivo. Nel Canada oggi ha brillato la stella di Tiffany Foster, autrice su Triple x III del primo netto della gara odierna (contrassegnata da moltissime penalizzazioni sul tempo massimo) e ovviamente anche quella di Eric Lamaze con il suo doppio zero (ieri e oggi) su Fine Lady. Alla fine barrage tra i tedeschi e i canadesi: e qui ha avuto la meglio il livello mediamente superiore della squadra tedesca, la freddezza e l’esperienza dei cavalieri germanici: zero per Ahlmann/Taloubet, Michels/Fibonacci e quindi anche per Deusser/First Class nel percorso decisivo, quello che ha così dato il bronzo. Il più grande cavaliere di tutti i tempi non è quindi nemmeno entrato in campo per conquistare la quinta medaglia olimpica della sua fenomenale carriera: Ludger Beerbaum.

17 agosto 2016

CLASSIFICA FINALE A SQUADRE

https://smsprio2016-a.akamaihd.net/_odf-documents/E/Q/EQX402102_FINALRESULTS_2016_08_17_1e54d78b_1d3e_4095_b901_520081527702.pdf

CLASSIFICA PROVVISORIA INDIVIDUALE

https://smsprio2016-a.akamaihd.net/_odf-documents/E/Q/EQX002903_RESULTS_2016_08_17_84a36b0c_ddff_4bc6_b6d9_8965249808eb.pdf