Dopo il terremoto, il gelo: a Ussita cavalli, vacche e pecore senza riparo e foraggio

Ritardi nella consegna delle tensostrutture da parte di Protezione Civile e Regione: adesso l’inverno è arrivato, molti gli animali rimasti al freddo e al gelo: come quelli di Michela Paris e Stefano Riccioni, ad esempio

Ussita, 14 gennaio 2017 – Il terremoto non è ancora finito per il nostro Centro Italia, allevatori e animali sono in balia del gelo: l’inverno è arrivato, le tensostrutture per ricoverare gli animali promesse da Protezione Civile e Regione no.

Michela Paris, 30 anni, con il marito Stefano Riccioni conduce una azienda agricola a Ussita in provincia di Macerata: due figli piccoli, 10 cavalli che prestavano servizio al maneggio comunale che avevano in gestione, il Ranch Pratolungo, altri 30 soggetti di razze assortite normalmente al pascolo con le loro 50 vacche Marchigiane e un centinaio di pecore.

Casa e azienda agricola le sono stati gravemente danneggiati dalle scosse di terremoto: Michela e la sua famiglia si sono dovuti trasferire a Porto Recanati, il marito rimane a dormire in roulotte vicino agli animali per accudirli e scende ogni 4/5 giorni per riposarsi qualche ora, Michela lo raggiunge ogni 2 giorni a Ussita per dargli una mano nei lavori più pesanti.

«Abbiamo tutti gli animali fuori al freddo, hano due palmi di ghiaccio sulla schiena» ci spiega «i muri della stalla sono su ma si muovono, è inagibile: le tubazioni dell’acqua sono ghiacciate, gli animali sono stati due giorni senza mangiare e senza bere – avete presente cosa vuol abbeverare 50 vacche con i secchi? C’è un ritardo incredibile negli aiuti, sarebbero dovute arrivare le tensostrutture per proteggere gli animali dal freddo ma ancora niente, e l’inverno è già arrivato. Protezione Civile e Regione sono passati hanno preso dati su dati – ma aiuti per i nostri animali, niente. Oggi (13 gennaio 2017, per chi legge) sono tornata su e c’erano solo 10 cavalli vicino casa, c’è bufera oggi. Gli altri si saranno fermati sotto gli alberi, nel bosco: spero di ritrovarli appena smette il brutto tempo».

Gli allevatori delle zone terremotate e i loro animali stanno patendo molto: strutture che non arrivano, ritardi negli aiuti, meno attenzione da parte di stampa e opinione pubblica.

Ricordiamoci di loro, sono persone silenziose che pensano a lavorare e non alzano la voce: ma sono ancora in difficoltà e hanno bisogno di aiuto.

Cosa vi serve adesso Michela?

«Oltre al ricovero per gli animali? Foraggio, serve foraggio».

Ecco, volendo possiamo fare qualcosa per dare una mano.