E’ morto Giancarlo Cioffi, sergente di Savoia Cavalleria che combatté a Isbuschenski

Era nato a Milano nel 1921 ed era uno degli ultimi italiani rimasti ad aver vissuto in prima persona la battaglia di Isbuschenskij: nella vita civile era architetto, ma al titolo accademico amava anteporre il grado che aveva ricoperto in Savoia Cavalleria

Milano, 30 aprile 2019 – Aveva 98 anni il serg. arch. Giancarlo Cioffi, mancato oggi dopo una breve malattia: nato a Milano nel 1921, viveva a Caronno Pertusella ed aveva partecipato alla Seconda Guerra Mondiale con il Savoia Cavalleria (3°).

Era uno dei pochissimi militari italiani ancora viventi ad aver visto la carica di Isbuschenskij: Cioffi era inquadrato  tra i soldati comandati dal capitano Silvano Abba e aveva quindi partecipato al fatto d’arme a piedi, fissando* con il resto del 4° squadrone  i tre battaglioni dell’812º Reggimento di fanteria siberiana sul fronte mentre il 2° e il 3° squadrone di Savoia li attaccavano sui fianchi, seguiti  dal comandante del 2º gruppo squadroni,  maggiore Alberto Litta Modignani e dal personale del suo comando.

Anche il colonnello comandante di Savoia, Alessandro Bettoni Cazzago, dovette rinunciare suo malgrado a caricare in sella con i suoi uomini e attendere con lo stendardo che tutto terminasse.

Ci parla di Giancarlo Cioffi l’attuale comandante di Savoia, colonnello Ermanno Lustrino«Il sergente Cioffi era sempre presente alle feste e alle occasioni in cui Savoia e l’arma di cavalleria erano protagoniste», ricorda il comandante Lustrino. «Siamo tristi per averlo perso, ma felici che Dio ce lo abbia conservato così a lungo: ricorderemo sempre i suoi occhi di un celeste penetrante, personalmente non ho mai conosciuto nessuno che con uno sguardo soltanto riuscisse a trasmettere tanta forza. E la sua personalità era talmente spiccata da catturare ogni volta l’attenzione dei nostri soldati, cavalieri paracadutisti di 20 anni che lo accoglievano come un nonno, coinvolgendolo immediatamente tra loro. Era un vero cavaliere, parlava del suo cavallo Violetto (quello che montava in Russia, rimpatriato con tutti i superstiti di quella tremenda campagna militare) – con un affetto paterno. Ci mancherà molto, ma ripeto: siamo fortunati ad averlo avuto sin qui».

Chissà se per ricordare come si conviene il sergente Giancarlo Cioffi si riusciranno finalmente a reperire le risorse necessarie a portare a termine uno dei suoi sogni: quello del monumento dedicato alla cavalleria da erigere a Milano, di cui lui stesso aveva già portato a termine il progetto e di cui aveva scritto su questa pagina nel 2018 il nostro collega Umberto Martuscelli.

Non fiori, ma opera di memoria: qui i dettagli, dal sito dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, sezione di Milano di cui il serg. arch. Cioffi era presidente.

*fissare: in ambito militare, impegnare il nemico con il fuoco