Gran Bretagna: Brian non passa il test e torna a casa

Il cavallo che aveva involontariamente suscitato un vespaio a causa dei suoi omonimi, offesi per il giudizio espresso dalla Polizia britannica sulla virilità del nome comune, non è stato giudicato idoneo alle attività di pattuglia 

Londra, febbraio 2015 – Non sarà necessario ribattezzare Brian, il cavallo al centro delle polemiche in Gran Bretagna a causa della necessità di cambiargli il nome (ritenuto troppo poco epico) una volta arruolato in Polizia.

Il grande baio (è un incrocio Shire x Frisone e pesa circa una tonnellata)  infatti ha dimostrato di non trovarsi a suo agio in mezzo al traffico cittadino, nonostante avesse dato prova di avere un carattere tranquillo e volenteroso: per evitargli eccessivi stress e problemi futuri in servizio non sarà quindi arruolato nella Polizia a cavallo della Thames Valley.

“E’ un cavallo adorabile e ci spiace non poterlo tenere con noi, ma è cresciuto in un ambiente rurale e ogni volta che esce dalle scuderie per recarsi in città si dimostra troppo nervoso e preoccupato” spiega il sergent Spencer Kervin, “di solito sono problemi che se non si risolvono facilmente durante la prima settimana di lavoro rimangono latenti, e vista la natura del servizio che questi cavalli devono svolgere non possiamo infliggere loro, già dall’inizio, uno stress del genere. Ci conforta però sapere che Brian torna ad una famiglia che gli vuole bene, siamo tranquilli per lui”.

Serena anche la proprietaria di Brian, la signorina Joanne Samuel: “Brian ha ottime prospettive sia in salto ostacoli che in dressage e cross-country, gli piace lavorare e avere tante cose da fare”.

Tutto bene quel che finisce bene, quindi: ma rimane il leggero sospetto che tanto clamore mediatico sul nuovo nome di Brian non abbia fatto molto bene alla sua carriera in Polizia…

19 febbraio 2015