Ladri di cavalli: se lo immaginassero cosa si portano via…

In provincia di Lecce i ladri di cavalli hanno portato via dalle loro case un cavallo, due pony e un’asinella: tutti dolcissimi animali da compagnia

Le ultime vittime dei ladri di cavalli in provincia di Lecce
Lecce, 27 novembre 2020 – Ricominciano i casi di abigeato in provincia di Lecce.

I ladri di cavalli il 25 novembre in località agro di Frigole hanno portato via un’asinella, mentre un cavallo, una fattrice pony e la sua puledra sono state sottratte alla loro famiglia da San Donato di Lecce.

Modalità solite: rottura della recinzione, trasferimento appiedato dei cavalli.

Anche in questo caso in evidenza imbarazzante la particolare vigliaccheria dei malviventi, che hanno puntato su soggetti di una dolcezza e tranquillità certificate.

Si sa mai che rischiassero un calcio da qualche cavallo un po’ meno affidabile.

Certe volte viene da pensare che avessero ragione certi vecchi cavalcanti, a voler cavalli che si lasciavano avvicinare solo da chi conoscevano e per tutti gli altri calci e morsi a volontà.

A portar via quelli ci sarebbero voluti ladri un po’ più di qualità.

Particolarmente doloroso il fatto che i pony e il castrone di San Donato fossero gli animali da compagnia di una famiglia che ha recentemente subito un grave lutto, e grazie a loro potesse regalare un po’ di serenità ai più piccoli di casa.

Se i ladri sapessero cosa hanno tolto, e a chi l’hanno tolto, forse si vergognerebbero?

Sarebbe possibile per loro rimediare, fare ammenda, chiedere scusa?

Se la vita fosse un bel film a questo punto i cattivi verrebbero illuminati da una improvvisa presa di coscienza, si pentirebbero del dolore che hanno causato e riporterebbero alla loro casa il cavallo i pony e l’asinella.

Ma non siamo al cinema, purtroppo, e probabilmente quelli che per alcuni erano amici sono già stati macellati clandestinamente e venduti ad acquirenti che non si fanno troppe domande sulla provenienza della carne che stanno per mettersi nel piatto.

Quindi l’unica speranza è che le forze dell’ordine controllino in modo capillare la provenienza delle carni vendute sul territorio.

E puniscano in modo esemplare chi non può certificarne la provenienza da regolare e documentata filiera.

Che vengano controllati i trasporti di cavalli e altri animali, un camion non è invisibile, e controllati sistematicamente tutti i microchip e tutti i documenti di accompagnamento.

E che la gente si metta una mano sul cuore.

Perché chiudere gli occhi davanti a quelli che sembrano piccoli reati, piccoli vantaggi economici significa essere dalla parte di quelli che macellano gli amici di una bambina, e loro complici.