Le ragazze del Maggiore: dal Kazakhstan con entusiasmo

Due amici appassionati di equitazione che si ritrovano dopo tanti anni, quattro ragazze del Kazakhstan che vogliono fare una esperienza di formazione e gara in Europa. La breve storia di uno stage estivo

Mantova, 8 settembre 2017 – La cronaca di una bella esperienza che si è realizzata questa estate al Centro ippico La Rocchetta di Moglia, in provincia di Mantova e che ci è stata spedita da Vincenzo Maugeri, generale di Cavalleria e Comandante della Scuola di Lingue Estere dell’Esercito a Perugia: buona lettura!

Le ragazze del Maggiore

Due amici appassionati di equitazione che si ritrovano dopo tanti anni, quattro ragazze del Kazakhstan che vogliono fare una esperienza di formazione e gara in Europa. La breve storia di uno stage estivo.

L’addomesticamento del cavallo è iniziato, circa 5.000 anni fa, nelle steppe dell’Asia Orientale situate nelle zone della Mongolia e del Kazakhstan. In questi due paesi il rapporto tra cavallo ed uomo è vissuto negli spazi sconfinati, in maniera diretta e naturale, anche nei tempi moderni in cui il nomadismo non è più praticato.

I protagonisti:

Le ragazze – In Kazakhstan vivono le protagoniste di questa storia. Assyltas Abdrashova – “la piuma”, ha gareggiato fino a 1,30, stile decisamente caprilliano, Almira Zakiyeva – con lo stile di un lady di altri tempi, ha fatto le prime gare due anni fa da dilettante, Leila Utegulova – appassionata persa del mondo dei cavalli anche lei ha fatto le prime gare da principiante due anni fa e Kamilla Chettykbaeva – la più “verde” del gruppo lei ha fatto i primi saltini l’anno scorso carattere franco e vispo, appassionatissime di equitazione che praticano nei due circoli ippici di Astana, la capitale del Kazakhstan.

Due anni fa, durante il mio servizio in Ambasciata, mia moglie Sonia una mattina mi affronta dicendomi: “Siamo nel paese dei cavalli nelle steppe, è possibile che non ti venga voglia di rimetterti a cavallo?” Così, dopo tanti anni di digiuno da sella, si è riaccesa una antica passione.

In cooperazione tra la Federazione Equestre del Kazakhstan, l’Ambasciata e varie imprese italiane abbiamo organizzato quattro concorsi nella capitale in cui i pochi praticanti (una quarantina) riescono a confrontarsi con percorsi semplici, è anche svolta una dimostrazione con dei butteri arrivati dalla Maremma per celebrare il 2 giugno ed il compleanno di Astana. Nei due anni si crea un gruppo di appassionati, che è stato denominato “Amazzoni e Cavalieri” in cui si scambiano idee, argomenti tecnici, foto, video, battute ….. nel gruppo, specie dopo che Leila ha visitato la Fiera Cavalli di Verona, la quattro ragazze chiedono insistentemente la possibilità di “fare qualcosa” in Italia, mi offro di cercare una struttura idonea e di metterle in contatto.

Il Maggiore – Claudio Agnesio, il più importante dei protagonisti di questa avventura estiva. Si congeda dall’Esercito col grado di maggiore per realizzare il sogno della sua vita, da allora completamente dedicata all’equitazione nel Circolo Ippico “La Rocchetta”, che nel 2011 è stato fortemente danneggiato dal terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna con l’epicentro a pochi chilometri da Moglia. “La Rocchetta” porta ancora i segni dei danni, il cantiere che ridarà la casa a Claudio è ancora aperto, ma il maneggio è in funzione, i salti di campagna sono in ordine, il campo gara è utilizzabile, anche se il manto erboso è stato distrutto da un incendio qualche anno fa, i cavalli sono quelli di sempre: attenti e docili con chi li ama, qualcuno ormai “in pensione” al prato, altri continuano a sopportare le lacune di ragazzi e ragazze che imparano l’arte. Ritrovo Claudio, “il maggiore”, come tutti lo chiamano, l’anno scorso, complice il mio vecchio Istruttore, il generale in pensione Vittorio Varrà. Io e Claudio siamo usciti “dalle mani” di un grande maestro: il campione olimpico Paolo Angioni.

L’avventura (come in un reality show!)

Così nasce e si concreta il progetto: uno stage-vacanza di due settimane, due lezioni al giorno, la partecipazione ad un concorso ippico su due giorni a concludere la vacanza. Una sola promessa: lavoro, lavoro, lavoro! I primi giorni servono a rompere il ghiaccio ed a verificare l’abbinamento tra cavalli ed amazzoni. Un cavallo per la gara con cui imparare la tecnica, un altro “da scuola”in modo da mettere le amazzoni anche di fronte alle difficoltà di eseguire ogni esercizio con un cavallo da addestrare ed in qualche caso da correggere, questa la strategia del maggiore.

Le giornate di lezione iniziano col cavallo per la gara: Il Francese”, 1,78 al garrese, bel curriculum di gara, 17 anni per Assyl; La Saura anche lei imponente ma meno esperta per Almira; Il Baio leggero per Leila; Il Diesel Olandese, un grigio anziano e perennemente in slow motion per Camilla che ha bisogno di una nave scuola.

Arrivano subito le difficoltà, ci si sarebbe stupiti del contrario, e si parte subito con le correzioni: apri le spalle, scendi col ginocchio, guarda dove andare.

Il pomeriggio: teoria!!!

Si rivedono i filmati del lavoro del mattino e si vanno ad analizzare gli errori, si prende materiale da internet, si disegna su un foglio di carta: come si imposta una sessione di lavoro, il riscaldamento in avanti, la flessione, il piego, gli effetti delle redini, dove, come e quando usare la gamba, come si fa la cessione alla gamba, la spalla in dentro e, cosa più importante, perché bisogna fare questi esercizi.

Si passa al cavallo “da scuola” … testa, sensibilità e caparbietà e, come ogni istruttore sa, il primo giorno “non si ottiene nessun risultato”: la tecnica è verde, le posizioni scorrette, i cavalli ne approfittano.

Claudio mette tutti avanti: cominciamo a fare due saltini in campagna, ostacoli semplici ma messi in maniera tecnicamente efficacissima. La buona riuscita rompe il ghiaccio e rincuora, specie le più esperte che immaginavano una “vacanza facile”.

Già il secondo giorno arriva il primo percorsino coi cavalli da gara: c’è chi parte su un ostacolo che non era nel grafico, chi fa fatica a girare, chi piglia un telegramma, chi non riesce a far andare al galoppo il cavallo. Si ripete col cavallo da scuola, crocette, concentriamoci sulle linee ed andiamo avanti.

Terzo giorno: si deve entrare in acqua coi cavalli, dapprima dalla discesa ad invito, poi saltando dentro e fuori dal laghetto: nessuna delle nostre ragazze aveva mai fatto questo. Camilla non si sente pronta per la gara, non abbandona ma si unisce a mia moglie Sonia che si diverte al Circolo Ippico “Trignano”, farà anche lei la sua gara lontano dagli occhi di un pubblico, con un percorso netto di 70 cm.

La seconda settimana continuiamo col lavoro in piano: finalmente tutte riescono ad ottenere la distensione dell’incollatura, a fare i movimenti laterali, si accorciano le staffe perché si entra nell’inforcatura, le mani cominciano a capire come lavorare “dopo la gamba e con la gamba”.

Claudio continua con gli ostacoli di campagna: questa volta in dislivello: salita e discesa da un mammellone, salita su un altro con discesa e talus, salita sul talus e mammellone, talus a scendere con barriera e per finire lo stesso talus con barriera a salire. Le gambe tornano a ballare, ci si deve attaccare alla criniera, qualche cavallo da scuola fa lo zig zag con rifiuto finale e scartata, si impara a tenerli dritti mentre si corregge e si consolida il proprio assetto.

Giovedì si prova un percorso “vero” a casa, tutti euforici: tre netti, fatti bene, coi cavalli avanti, dritti e leggeri. Claudio è soddisfatto ma sa bene che la gara vera sarà un’altra storia e come ogni istruttore se lo tiene per se e continua a sottolineare come il successo sia dovuto alle solite due, tre cose ma fatte bene.

Sabato mattina, sveglia alle quattro, bisogna caricare i cavalli, un’ora e mezza di strada, scaricare, preparare.

Assyl è la prima impegnata: una C115. Entriamo in campo prova, Il Francese è euforico e si attacca alla mano facendosi un paio di diagonali pancia a terra, Assyl non riesce a controllarlo e Claudio la ritira, inutile rischiare.

Le altre partono in B90, Leila fa netto, ma esce dal campo morta, non si aspettava che anche in una B90 ci si dovesse impegnare al massimo.

Almira, la più elegante, incontra una giornata no della saura: eliminata al n.1 per doppio rifiuto. Morale sottoterra, Claudio pensa di cambiare cavallo, ma è troppo tardi per metterla assieme ad un altro e poi …che ci sarebbe venuta a fare in Italia se non se ne torna con la capacità di risolversi il problema? Spieghiamo ad Almira cosa vuol dire “incavolata nera” e la iscriviamo per il giorno dopo in B90 e B100.

Assyl riprova nel pomeriggio, B100, stavolta Il Francese sembra essersi scaricato e risponde docile e da maestro: i due volano con un netto da manuale in cui Assyl monta da vera caprilliana con la leggerezza di una piuma. Scende da cavallo e mi dice: “Dopo la gabbia avevo finito la benzina … avevi ragione quando dicevi che qui una B100 è da fare con impegno”.

Domenica, Leila fa un errore di percorso in B90 e rimedia 8 penalità in B100, poco conta: finalmente non si muove più in sella, gira con la redine d’apertura, usa la gamba esterna, guarda dove andare. Claudio si concentra su Almira: istruttore ed allieva devono vincere assieme la scommessa, non si può ripetere il doppio rifiuto.

Almira tira fuori la grinta che ha, monta con stile impeccabile ma è determinata a lanciare alla Saura un messaggio chiaro: o salti o di te faccio “beshbarmak”1.

La saura capisce subito, non ci prova nemmeno a fermarsi, un altro netto che un’ora dopo è seguito dalle zero penalità in B100: Almira è raggiante: “Ho vinto due volte, non per il risultato, ma per quello che ho imparato a fare”.

Chiude la giornata Assyl col francese in B110 (a tempo), sono in tribuna e non mi distraggo a fare video, mi voglio godere lo spettacolo del Francese e della piuma. Assyl è un archetto su una montagna di muscoli ed assieme sono leggerissimi, dritti, in avanti. Esce fuori il primo percorso netto della categoria (in tutto sarebbero stati tre) e c’è anche il tempo, esulto.

Mi giro e commento con una signora che mi fa i complimenti e che mi chiede conferma: “…ma è una delle ragazze del Maggiore?” me la godo mentre rispondo “Si, è una delle ragazze del Maggiore!”

di Vincenzo Maugeri

1Ufficiale di Cavalleria ancora in servizio; pratica amatorialmente l’equitazione.

2Piatto tipico della tradizione nomade del Kazakhstan, un simbolo nazionale, fatto a base di carne di cavallo.