Valle d’ Aosta tra tradizioni culinarie ed antichi mestieri

Trekking a cavallo by Fitetrec: percorrere a cavallo le vie che portano all’essenza di un territorio alpino della Valle d’Aosta e delle sue tradizioni culinarie. “Viaggio” a cavallo di un giorno a partire dal 22 luglio…

Aosta, 19 luglio 2018 – Percorrere a cavallo le vie che portano all’essenza di un territorio alpino della Valle d’Aosta e delle sue tradizioni culinarie, a partire dal 22 luglio con i Trekking della Fitetrec Ante!

Il Team dell’Azienda MONTROSSET, centro affiliato FiteTrec-Ante, vi accompagnerà nei prossimi week-end in un altro entusiasmante viaggio a cavallo di una giornata lungo i sentieri che collegano la bassa alla media valle che rientrano nella prima Ippovia valdostana la Gressan-Pila inaugurata nel 2007 e caratterizzata dalla presenza di ampie poderali perfette per le nostre cavalcature e dai “ru” (in dialetto definiscono i corsi d’ acqua artificiali a debole pendenza in funzione dei canali di irrigazione agricola). Partiremo da Jovencan sino ad arrivare a Ozein (1365m slm) una piccola frazione di Aymavilles superando un dolce dislivello di 700 mt  ove si sosterà per il pranzo ma solo dopo aver con cura sistemato cavalli e finimenti. Ogni anno, in questo periodo ed in questa specifica località, si tiene la Sagra della Favò ove si possono degustare i ricchi piatti della tradizione culinaria in particolare la Favò, piatto povero a base di fave, fontina, salsiccetta e pasta corta. Il Turismo Equestre valdostano predilige itinerari corti e accessibili a tutti ove i dislivelli non sono troppo impegnativi ma l’arricchimento personale dopo un’ escursione così è assicurato. Territorio, cultura e tradizioni locali vengono valorizzati durante le escursioni  dagli accompagnatori e dalle guide che lungo il percorso intrattengono amazzoni e cavalieri con racconti  locali tramandati di generazione in generazione ove idee e contenuti spaziano tra fantasia e realtà. Più siamo locali più siamo internazionali, mi verrebbe da dire questo pensando oggi ad un rilancio del comparto turistico che si sposa anche all’equiturismo che tra le altre cose ha anche il compito di accompagnare a passo lento e di raccontare la storia dei nostri territori e delle nostre genti, oltre che a salvaguardare una delle tradizioni per eccellenza quale è per l’ appunto la “cultura equestre italiana”.

La Sagra della Favò

Particolarmente apprezzata è la Festa della “Favò che si tiene ogni anno a fine luglio ad Ozein, frazione di Aymavilles. La festa è nata per valorizzare questo piatto prelibato, la “Favò” appunto, i cui ingredienti sono tipicamente alpini: pasta, fontina, pane nero abbrustolito nel burro, salsiccia, pancetta e gustosissime fave accompagnati da profumatissimi vini locali come il Torrette Supèrieur. Durante la festa i piaceri del palato si accompagnano ad un’atmosfera di altri tempi dove tutto il villaggio fa rivivere “les Misées”, i mestieri antichi e, ormai, spesso dimenticati come il casaro, il falegname, lo scultore, le abili tessitrici…
La festa prosegue poi con balli e canti folkloristici.

 

I “Ru” una storia per niente scontata

L’economia agricola delle terre alpine e quindi della Valle d’Aosta si basò presto sull’allevamento di bestiame (ovini, caprini e bovini) e quindi sulla produzione di prodotti caseari sempre più richiesti. 
L’aumento progressivo del numero di bovini costrinse ad aumentare la produzione di foraggio e quindi ad avere spazi sempre più ampi destinati a pascolo, riducendo a volte quelli coltivati a cereali.
Così, centinaia di anni fa, i padroni di vasti territori: i nobili signori, i vescovi e il clero in genere, ma anche le popolazioni riunite in liberi consorzi ( l’antico consortium ), iniziarono a costruire i canali artificiali o a ripristinare quelli ancora più antichi per rendere fertili aree montane sempre più vaste e per permettere una vita accettabile a interi villaggi.
Moltissimi canali furono costruiti con un lavoro lungo e difficile dagli stessi valligiani i quali mantennero l’efficienza di questi manufatti con una manutenzione programmata e costante.
 Si rese necessaria l’imposizione di rigidissime leggi e di severi controlli per la gestione e per la distribuzione della preziosa acqua sui terreni ma, nonostante ciò, sorsero spesso contese tra intere comunità che durarono per anni. Questi canali con stesse finalità e costruiti in maniera simile sull’intero arco alpino (con tavole di legno di larice, in pietra, ecc..) assunsero nomi diversi nelle diverse località :


– RU in Valle d’Aosta;

- BIALERA / BIALIERO nelle valli
  piemontesi (in particolare nelle
  Alpi torinesi e cuneesi);

- BISSE in Svizzera (nel Vallese);

- SUONEN in Svizzera (nelle Valli
  di lingua tedesca);

- AUÁL in Engadina;

- WAALE in Alto Adige.

 

Aymavilles ed i vigneti della Cave des Onze Communes

Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incedersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica. Sotto le viti la terra rossa è dissodata, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo” (Cesare Pavese)

Aymavilles si trova a 646 metri d’altitudine all’imbocco della valle di Cogne; la localizzazione favorevole ha permesso un fiorente sviluppo della viticoltura, che ha il suo punto di forza nella produzione del vino rosso Torrette. Il Ponte Romano di Pondel, costruito nell’anno 3 a.C., come si ricava dall’iscrizione presente sulla chiave di volta è uno dei più originali e spettacolari monumenti della Valle d’Aosta, gettato a scavalcare un profondo burrone del torrente Grand Eyvia e costruito per convogliare le acque del versante orografico sinistro della Val di Cogne verso la piana di Aosta ha un’altezza di 56 metri poco distante domina indisturbato l’antico maniero del trecento che si presenta imponente con quattro torrioni cilindrici merlati che ne caratterizzano l’architettura, facendone un unicum in Valle d’Aosta. Ai piedi del castello interrompono il territorio i vigneti dell’azienda La Cave che ha inaugurato la sua produzione con la vendemmia del 1990. Ben 57 ettari coltivati a vigna in 11 comuni diversi, lavorati dai 220 soci che permettono alla cooperativa di produrre ogni anno più di 350 mila bottiglie. Dal 1993 la Cave des Onze Communes è anche distilleria che con un impianto a bagnomaria discontinuo le garantisce la produzione di raffinate grappe monovitigno.

 

 

Programma dell’Escursione:

Ritrovo e partenza ore 9,00 c/o Azienda Montrosset Leo – Jovencan

Pausa pranzo prevista ore 12,30 circa: Ozein

Rientro ore 18 circa c/o Azienda Montrosset Leo Jovencan

Percorrenza: circa 35 km

Difficoltà: medio/bassa

 

Comitato organizzatore: Az. MontRosset Leo – Fr.Chandiou26 – Jovencan (AO) – Per maggiori info e costi: Jlaria Cell. +39 347 4164486 Martino Cell. +39 347 4876052 – e-mail: equimontrosset@libero.it

 

Comunicato Stampa Fitretrec Ante – clicca qui –, a cura di Romina Ripa