Il cibo adulterato è pericoloso per la nostra salute. Tutto e senza distinzione. Però, chissà perché, quando si parla di carne equina, il pericolo pare aumentare in misura sensibile.
Salta qualsiasi cautela sulla tracciabilità, ci si rivolge a una filiera alimentare piena di buchi e, non ultima, spesso l’utenza minimizza.
Di solito, a questo punto del dibattito scatta il derby animalari-animalisti. E nella maggior parte dei casi si chiosa dicendo che ‘anche il maiale ha una mamma’…
Perdendo però di vista il vero punto della questione. Il tema, non è convincere qualcuno a togliere la carne dal proprio menu – questione che nel rispetto di ciascuno deve originare da una scelta personale – bensì evitare che ci vengano somministrati alimenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.
In questi giorni, un’operazione coordinata della polizia ha portato a Catania alla chiusura di una macelleria del centro dove sono state riscontrate gravi carenze igieniche e irregolarità.
Sempre Catania? In questo caso sì, non fosse che per il fatto che nel capoluogo etneo c’è una vera tradizione per il consumo di carne equina, paragonabile solo a quella di alcune città del Veneto.
Nel loro intervento, le forze dell’ordine dal reparto prevenzione crimine “Sicilia Orientale”, con la partecipazione di diverse forze dell’ordine e istituzioni locali avrebbero riscontrato l’inosservanza delle norme minime legate alla somministrazione alimentare (Haccp), l’intracciabilità della carne equina presente nel punto vendita e, per chiudere in bellezza, la presenza di carne avariata e scarafaggi nel locale.
La polizia locale ha sequestrato un braciere abusivo utilizzato per la cottura della carne in strada, quel famoso street food che tanto lustro porta alla movida catanese e che invece andrebbe soppesato con maggiore consapevolezza.
La morale? Non fatevi fregare. La salute è importante e noi siamo… ciò che mangiamo.